Il presidente francese Emmanuel Macron ha comunicato tramite X la liberazione di Camilo Castro, cittadino francese detenuto in Venezuela dall’estate scorsa. “Camilo Castro è libero. Condivido il sollievo dei suoi familiari e ringrazio chi ha contribuito a ottenere questo risultato”, ha dichiarato il capo dell’Eliseo, confermando la fine di una vicenda che aveva destato forte preoccupazione a livello internazionale.
La scomparsa di Castro al confine
Castro, 41 anni, insegnante di yoga residente in Colombia, era sparito il 26 giugno nella zona di Paraguachón, punto di frontiera tra Colombia e Venezuela, dove si era recato per rinnovare il visto di soggiorno colombiano.
Camilo Castro est libre.
Je partage le soulagement de ses proches et remercie tous ceux qui ont œuvré à sa libération.
La France avance parfois sans bruit, mais toujours avec détermination et sang-froid : c’est ainsi que nous protégeons les nôtres.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) November 16, 2025
Da quel momento, la famiglia non aveva più ricevuto notizie dirette, fatta eccezione per un messaggio vocale inviato a fine luglio, nel quale l’uomo aveva affermato di aver bisogno di aiuto.
Le accuse di Amnesty International e la denuncia sulle “sparizioni forzate”
Secondo quanto ricostruito dai parenti e confermato da Amnesty International, Castro sarebbe stato trattenuto dalle autorità venezuelane, che però non avevano mai fornito comunicazioni ufficiali sul suo stato. L’Ong, in un rapporto pubblicato a metà luglio, aveva denunciato il crescente ricorso alle “sparizioni forzate” da parte del governo di Nicolás Maduro dopo la sua rielezione. Una pratica che, secondo Amnesty, sarebbe utilizzata per costruire narrazioni su presunte “cospirazioni straniere” e per trasformare i detenuti in strumenti di pressione nei negoziati internazionali.
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