Caracas, 12 novembre 2025 – Sono ufficialmente iniziate in Venezuela le operazioni del Comando di difesa integrale, con la mobilitazione di forze e mezzi negli Stati di Apure, Cojedes e nell’area metropolitana di Caracas. Questa decisione si inserisce nel quadro del cosiddetto Piano Indipendenza, voluto dal presidente Nicolás Maduro per rafforzare la sovranità e l’integrità territoriale del Paese in risposta al massiccio dispiegamento militare degli Stati Uniti nelle acque caraibiche, come riportato dalla televisione statale VTV.
La mobilitazione in Venezuela
Le forze armate del Venezuela hanno assunto il compito di proteggere infrastrutture strategiche fondamentali per il funzionamento del Paese, tra cui impianti di elettricità, approvvigionamento idrico, gas, scorte alimentari, stazioni di servizio, trasporti e le principali vie di comunicazione, con particolare attenzione allo Stato di Apure. La misura arriva in un momento di crescenti tensioni militari nella regione caraibica, con gli Stati Uniti che hanno recentemente inviato la portaerei Ford con il suo gruppo d’attacco nelle acque limitrofe al Venezuela.
L’esercitazione “Independencia 200”
Il dispiegamento di uomini e mezzi rientra nell’esercitazione combinata di forze popolari, militari e di polizia chiamata “Independencia 200”, concepita come una sorta di prova generale in tempo reale. “L’ordine è stato impartito e tutte le forze sono state mobilitate per difendere il nostro diritto alla pace, alla Repubblica, all’esistenza, al potere popolare e alla vera democrazia, e per proteggere il nostro modello senza dipendere da nessuno né inginocchiarci davanti a qualcuno”, ha dichiarato recentemente il presidente Nicolas Maduro presentando l’iniziativa.
Parallelamente, il leader venezuelano ha annunciato l’entrata in vigore della legge sul Comando per la difesa integrale della nazione, pensata per definire le linee strategiche che guidano l’operato dei nuclei nei diversi Stati e per introdurre misure a tutela della sovranità, della pace e dell’integrità territoriale del Paese. “Questa legge riprende la dottrina militare della difesa integrale della nazione, bolivariana zamorana, e istituzionalizza la corresponsabilità per la difesa della patria. Si tratta di un articolo potente, un mandato forte previsto dalla Costituzione del 1999”, ha aggiunto Maduro illustrando la normativa.
Il ruolo di Nicolás Maduro e le implicazioni geopolitiche
Nicolás Maduro, al potere dal 2013 e leader del Partito Socialista Unito del Venezuela, ha più volte sottolineato la necessità di mantenere la calma e l’unità nazionale di fronte alle pressioni esterne. La situazione è ulteriormente complicata dall’appoggio militare e diplomatico della Russia, che ha confermato la fornitura di armamenti avanzati, inclusi potenziali missili Oreshnik, e dalla presenza di aerei militari russi operativi sul territorio venezuelano. Secondo fonti della Duma russa, i caccia Su-30MK2 costituiscono la spina dorsale dell’Aeronautica militare venezuelana, rendendola una delle forze aeree più consistenti nella regione.
Questa escalation militare si inserisce in un quadro di crescente attrito tra Caracas e Washington, con accuse reciproche e timori di un possibile intervento statunitense con motivazioni ufficiali legate alla lotta al narcotraffico, mentre il governo venezuelano denuncia una minaccia alla sua sovranità nazionale. Maduro si trova dunque a fronteggiare una situazione delicata che coinvolge non solo questioni interne ma anche dinamiche internazionali di grande rilevanza.
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