Il Senato degli Stati Uniti ha approvato il provvedimento che mira a porre fine allo shutdown federale, il più lungo nella storia del Paese. Il testo è passato con 60 voti favorevoli e 40 contrari e ora passa alla Camera, dove lo speaker Mike Johnson punta a metterlo ai voti mercoledì, così da consentire una rapida riapertura delle attività governative.
Un compromesso per superare lo shutdown
La legge approvata consentirà di finanziare il governo federale fino alla fine di gennaio, chiudendo una paralisi durata 41 giorni. Il presidente Donald Trump aveva già espresso sostegno all’accordo, dichiarando di essere pronto a ratificare l’intesa che sarebbe uscita dal Congresso. Il voto in Senato rompe uno stallo che andava avanti da più di sei settimane, durante le quali i Democratici avevano chiesto ai Repubblicani di negoziare l’estensione dei crediti d’imposta per l’assistenza sanitaria in scadenza il 1° gennaio. Poiché quel dialogo non era mai partito, cinque senatori democratici moderati hanno deciso di cambiare posizione, anche alla luce dell’aggravarsi dei problemi causati dalla chiusura: ritardi nei benefit alimentari, difficoltà negli aeroporti e centinaia di migliaia di dipendenti federali senza stipendio.
Il ruolo della Camera e le prossime tappe
Dopo l’approvazione al Senato, Johnson ha invitato i deputati a rientrare immediatamente a Washington per accelerare i tempi, nonostante i disagi nei trasporti provocati dallo shutdown. In una nota diffusa dopo il voto, la leadership della Camera ha confermato l’intenzione di esaminare il pacchetto al più tardi mercoledì pomeriggio. Il provvedimento garantisce finanziamenti fino al 31 gennaio e tutela, per l’intero anno fiscale, programmi come i food stamp, le iniziative per i veterani e i progetti di edilizia militare. I vertici repubblicani si dicono fiduciosi di poter approvare il testo, grazie anche all’appoggio di Trump, determinato a riaprire rapidamente il governo e pronto a fare pressioni sui settori più rigidi della destra. È inoltre possibile che alcuni Democratici centristi, come accaduto al Senato, sostengano la misura in dissenso con la linea del partito.
Fine dello shutdown, le trattative tra i senatori
Il compromesso è frutto di settimane di negoziati. Un gruppo composto dalla senatrice Jeanne Shaheen, dalla senatrice Maggie Hassan e dall’indipendente Angus King ha accettato di sostenere tre proposte di legge bipartisan sulla spesa annuale e di prorogare i restanti finanziamenti fino a gennaio. I Repubblicani avevano garantito una votazione sull’estensione dei sussidi sanitari entro metà dicembre, ma al momento non esistono certezze sull’esito.
Tensioni interne ai Democratici
L’intesa che ha permesso di avviare la riapertura del governo ha però riacceso lo scontro interno ai Democratici, mettendo in luce divergenze su strategia e identità del partito. Il confronto arriva a pochi giorni da una serie di vittorie elettorali che avevano alimentato l’idea di una maggiore coesione in vista delle elezioni di metà mandato del 2026.
L’appello di Trump ai controllori di volo
Nel frattempo, il presidente Trump ha invitato i controllori di volo a tornare al lavoro per contenere i disagi, mentre i viaggiatori hanno affrontato un’altra giornata di cancellazioni imposte per far fronte alla carenza di personale causata dallo shutdown.






