Emergono messaggi choc su Telegram inviati tra leader dei “Young Republicans” di New York, Kansas, Arizona e Vermont tra gennaio e agosto 2025. I contenuti, pubblicati da Politico, rivelano insulti razzisti, antisemitismo, sessismo e omofobia, con frasi come “I love Hitler”, richieste di riaprire le “camere a gas” per i nemici politici e l’equiparazione degli afroamericani a “scimmie”. Gli autori mostrano atteggiamenti estremi e violenti, segnalando profonde divisioni all’interno del partito giovanile e tensioni legate all’ascesa di Donald Trump.
Le posizioni degli Young Republicans
La chat è collegata allo scontro interno tra due correnti della Young Republican National Federation, durante il congresso di Nashville di agosto. Da una parte Grow YR, moderata e liberista, guidata da Hayden Padgett, dall’altra Restore YR, vicina al populismo trumpiano, guidata da Peter Giunta. Giunta e i suoi collaboratori avevano creato la chat denominata “War Room” per coordinare la loro strategia politica, dando vita a messaggi estremi e provocatori contro i rivali interni e le minoranze.
Linguaggio offensivo e attacchi mirati
I messaggi contengono un uso massiccio di termini offensivi verso persone LGBTQ+, afroamericani, ebrei, donne e altre categorie. Alcuni membri celebrano la violenza, mentre altre frasi deridono donne e minoranze etniche. Il gruppo ha anche ironizzato su figure politiche e temi sensibili, dimostrando come l’odio e l’intolleranza siano diffusi in alcune frange del partito giovanile.
Reazioni della Casa Bianca e del partito
La Casa Bianca ha preso le distanze, dichiarando che il gruppo non rappresenta il pensiero trumpiano. La Young Republican National Federation ha definito il linguaggio della chat “vile e senza scuse” e ha chiesto l’allontanamento dei responsabili. Peter Giunta è stato licenziato dal suo ruolo presso un deputato di New York, mentre il gruppo dei giovani repubblicani del Kansas è stato sciolto. Il partito chiede ora le dimissioni di Samuel Douglass, senatore del Vermont, tra i partecipanti alla chat. L’episodio ha generato imbarazzo e riflessioni sulla cultura e il linguaggio delle nuove generazioni all’interno del G.O.P.






