Chi siamo
Redazione
venerdì 5 Dicembre 2025
  • Login
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Login
No Result
View All Result
Home Esteri

USA, la fine dello shutdown manda in crisi i democratici: è partita la rivolta interna

Lo shutdown si è concluso ed è iniziata la crisi della base democratica degli Stati Uniti: ecco cosa sta accadendo

by Federico Liberi
14 Novembre 2025
La fine dello shutdown negli USA manda in crisi i dem

La fine dello shutdown negli USA manda in crisi i dem | Shutterstock - alanews

L’accordo bipartisan sullo shutdown, siglato tra democratici e repubblicani centristi al Senato, ha scatenato una tempesta nella base democratica. Nel giro di poche ore, una schiera di candidati alle primarie per il Senato – dall’Iowa al Maine – ha puntato il dito contro il leader della minoranza, Chuck Schumer, chiedendone apertamente le dimissioni. In Maine il populista Graham Platner ha accusato Schumer di aver “fallito”, mentre in Iowa due candidati democratici in corsa per sfidare la senatrice repubblicana Joni Ernst hanno chiesto un cambio immediato di leadership. Più cauto invece Josh Turek, candidato sostenuto dal Democratic Senatorial Campaign Committee, che pur criticando l’accordo si è guardato dal chiedere il passo indietro del leader. Sebbene Schumer abbia votato contro l’intesa, molti democratici lo ritengono responsabile di non aver impedito che un gruppo di senatori del partito si unisse ai repubblicani per approvare un accordo che pone fine allo shutdown più lungo della storia americana senza ottenere concessioni significative.

Lo shutdown è solo l’ultima goccia: un partito diviso tra tattica e identità

Le critiche allo shutdown non si limitano al Midwest: il malcontento è nazionale. Moderati e progressisti convergono nel giudicare debole l’accordo, ma sono soprattutto i candidati esterni all’establishment ad accusare Schumer di un fallimento strategico e di visione.

Critiche al senatore Schumer dopo la fine dello shutdown negli USA
Critiche al senatore Schumer dopo la fine dello shutdown negli USA | Instagram @senschumer – alanews

Ezra Levin, co-fondatore di Indivisible, va oltre: secondo lui l’errore non è solo tattico, ma rivela una “differenza di visione del mondo” tra chi considera la crisi politica attuale una minaccia per la democrazia e chi, invece, invita a “mantenere un basso profilo”.

Le ricadute nelle primarie: dal New Hampshire al Minnesota

Nessuno dei senatori democratici che hanno approvato l’accordo sarà in corsa per la rielezione nel 2025, ma l’episodio è già un tema centrale nelle primarie della Camera e del Senato. Nel New Hampshire Stefany Shaheen, candidata per un seggio alla Camera, ha criticato apertamente la decisione della madre, la senatrice Jeanne Shaheen, pur definendola una divergenza politica familiare.

In Minnesota, candidati di diverse anime del partito hanno attaccato l’intesa, ma non tutti concordano sulla richiesta di dimissioni di Schumer. In Iowa, il senatore statale Zach Wahls ha incalzato Turek chiedendogli di chiarire la propria posizione: “Serve un senatore che lavori per gli abitanti dell’Iowa, non per Chuck Schumer o Donald Trump”.

Un fronte trasversale: dai progressisti ai centristi

La critica a Schumer non arriva soltanto dalla sinistra del partito. Figure moderate come il deputato del Maryland Glenn Ivey e il massachusettsiano Seth Moulton – impegnato a sfidare il senatore Ed Markey puntando sul tema generazionale – accusano Schumer di rappresentare la gerontocrazia democratica e di aver guidato una resa politica ingiustificata.

Anche i centristi di Third Way hanno bollato l’accordo come un’occasione mancata: secondo il presidente Jon Cowan i democratici avrebbero dovuto “combattere fino alla fine” per ottenere garanzie almeno sui costi dell’assistenza sanitaria.

La questione centrale: chi rappresenta davvero la base democratica?

Lo scontro sullo shutdown ha riacceso un conflitto latente nel Partito Democratico: quello tra una leadership istituzionale incline al compromesso e un’ala progressista che chiede un cambio di rotta radicale.

Critiche al senatore Schumer dopo la fine dello shutdown negli USA
Critiche al senatore Schumer dopo la fine dello shutdown negli USA | Instagram @senschumer – alanews

 

Per Mark Longabaugh, stratega e veterano della campagna di Bernie Sanders, la frattura è evidente: “La capitolazione è arrivata dall’ala più moderata del partito. L’energia, oggi, sta tutta dalla parte dei progressisti”.

Usamah Andrabi dei Justice Democrats è ancora più netto: l’accordo sarebbe “la prova definitiva” che la leadership attuale è disposta a cedere nei momenti cruciali. “È per questo che servono nuovi leader nelle primarie”, dice, rilanciando la sfida al vertice del partito.

Un futuro ancora incerto dopo la fine dello shutdown

Storicamente, gli elettori dimenticano rapidamente gli shutdown. Ma questa volta la ferita interna potrebbe lasciare un segno più profondo. Il voto sul compromesso ha offerto ai ribelli democratici un bersaglio chiaro e unificante: Chuck Schumer, simbolo di un establishment percepito da una parte della base come indebolito e incapace di affrontare le crisi politiche attuali.

Per ora, Schumer non commenta. Ma il suo ruolo – e la stessa identità del Partito Democratico – rischia di diventare uno dei temi dominanti delle primarie del prossimo anno.

Tags: ApprofondimentoShutdown USA

Related Posts

Maurizio Folini
Cronaca

Chi è Maurizio Folini, il pilota che salva vite tra la Valtellina e l’Everest

4 Dicembre 2025
Un uomo calcola la pensione
Economia

Stipendi miseri e pensione solo a 71 anni per 1,1 milioni di precari e autonomi: il paradosso dell’Inps

4 Dicembre 2025
Bello Figo esce con Pacco enorme
Spettacoli

Bello Figo è tornato: esce “Pacco Enorme”, il nuovo album di Natale

3 Dicembre 2025
Il logo di Netflix sullo schermo di uno smartphone
Tecnologia

Quanto costa lo streaming a fine 2025? I costi delle piattaforme in Italia

3 Dicembre 2025
Emofilia B
Salute

Prima terapia genica per l’Emofilia B in Italia: al Policlinico di Milano un traguardo storico

3 Dicembre 2025
Un primo piano di Stefano Sannino
Politica

Chi è Stefano Sannino, indagato per frode e corruzione nel Seae: un’altalena tra Europa e Palazzo Chigi

2 Dicembre 2025

Articoli recenti

  • Oroscopo di Maga Ala: emozioni intense, chiarimenti profondi e incontri sorprendenti per Cancro e Bilancia
  • SS Lazio, “Oltre alla faccia ci mettiamo anche il cuore”: la protesta dei gruppi laziali
  • Tifosi Lazio, protesta compatta contro Lotito e arbitri: “Oltre alla faccia, anche il cuore”
  • Ucraina, Crosetto: “La Lega dirà sì al decreto, bisogna far sedere la Russia al tavolo”
  • Serbia in crisi energetica: Vucic valuta l’adesione alla banca dei Brics

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
×
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
  • Chi siamo
  • Redazione

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.