Washington, 18 settembre 2025 – Un giudice federale della Louisiana ha emesso un decreto che ordina l’espulsione dagli Stati Uniti di Mahmoud Khalil, noto attivista e leader delle proteste pro-palestinesi nei campus universitari americani. L’ordinanza, datata 12 settembre, dispone che Khalil venga rimpatriato in Algeria o, in alternativa, in Siria, a seguito di irregolarità riscontrate nella sua domanda di green card.
Il giudice: omissioni volontarie nella domanda di green card
Nel documento ufficiale, il giudice Jamee Comans ha sottolineato che la mancata compilazione completa della domanda di soggiorno permanente da parte di Khalil “non è stata una svista dovuta a ignoranza o disinformazione”, bensì un atto intenzionale di travisamento di fatti rilevanti. Questa decisione arriva dopo che Khalil è stato trattenuto per tre mesi a partire da marzo dall’ufficio immigrazione statunitense, rischiando l’espulsione. Sebbene sia stato rilasciato a giugno, le minacce di espulsione sono proseguite da parte delle autorità federali.
La reazione di Khalil e il suo profilo
In una dichiarazione rilasciata all’American Civil Liberties Union (Aclu), Khalil ha definito la sentenza come un atto di ritorsione politica da parte dell’amministrazione Trump, accusandola di volerlo colpire per il suo esercizio della libertà di parola in qualità di attivista. Khalil è un residente permanente legale, sposato con una cittadina statunitense e padre di un figlio nato negli Stati Uniti. Ex studente della Columbia University, è stato tra i volti più visibili delle proteste pro-palestinesi a livello nazionale, spesso al centro di tensioni e controversie.






