Tokyo, 28 ottobre 2025 – Nel corso di un incontro bilaterale a Tokyo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la prima ministra giapponese, Sanae Takaichi, hanno siglato un importante accordo per rafforzare la cooperazione nella fornitura di minerali essenziali e terre rare. Questo patto strategico si inserisce in un contesto di crescente tensione economica e geopolitica, con entrambi i Paesi intenzionati a ridurre la dipendenza dalla Cina in settori chiave dell’industria elettronica.
Rafforzamento delle forniture di minerali critici e terre rare
L’accordo, annunciato dai media americani, mira a garantire la sicurezza e la resilienza delle catene di approvvigionamento di minerali critici e terre rare, risorse fondamentali per la produzione di componenti elettronici e tecnologici avanzati. La partnership tra Washington e Tokyo risponde alle recenti restrizioni imposte dalla Cina, principale produttore mondiale di queste materie prime. La collaborazione prevede inoltre investimenti significativi, tra cui un impegno di Toyota per 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti, che si tradurrà nella costruzione di nuovi stabilimenti sul suolo americano, a rafforzare l’alleanza economica tra i due Paesi.
Un’alleanza strategica alla nuova “età dell’oro”
Durante l’incontro, la premier Sanae Takaichi, prima donna a guidare il Giappone, ha definito la collaborazione con gli Stati Uniti come l’inizio di una nuova “età dell’oro” nelle relazioni bilaterali. Ha inoltre annunciato l’intenzione di proporre Donald Trump per il Premio Nobel per la pace, riconoscendo i suoi sforzi diplomatici per la cessazione dei conflitti in diverse aree geopolitiche, tra cui il cessate il fuoco tra Cambogia e Thailandia e l’accordo a Gaza. Trump ha ricambiato elogiando la premier giapponese come “una delle più grandi leader” e ha ribadito che Washington considera il Giappone un alleato di altissimo livello, impegnandosi a sostenere il Paese in ogni necessità, anche sul fronte della sicurezza regionale.
L’intesa tra Trump e Takaichi rappresenta un segnale chiaro della volontà di rafforzare i legami economici e strategici tra Stati Uniti e Giappone, in un momento di forte competizione globale per il controllo delle risorse tecnologiche e industriali essenziali.






