L’acquisto del quotidiano Blikk, una delle testate più lette in Ungheria, da parte di Indamedia, gruppo editoriale vicino al primo ministro Viktor Orban, ha suscitato forte preoccupazione nel Paese. L’operazione, riportata dal quotidiano britannico The Guardian, è stata ufficializzata venerdì scorso e segna un ulteriore passo verso il controllo della stampa nazionale da parte del governo, a meno di un anno dalle elezioni legislative.
Cambiamenti nella redazione e timori di controllo politico
Il passaggio di proprietà di Blikk, ceduto dal gruppo svizzero Ringier, ha provocato un vero e proprio scossone nella redazione. Lunedì il direttore Ivan Zsolt Nagy e il responsabile sviluppo contenuti e innovazione Peter Szigeti hanno annunciato le proprie dimissioni via LinkedIn, segnalando una “separazione consensuale” con il nuovo proprietario che non ha voluto trattenerli. La notizia ha anche allarmato l’opposizione ungherese, con il leader Péter Magyar di Tisza che ha denunciato come Orban stia usando “centinaia di miliardi di fondi pubblici in propaganda per distruggere la stampa indipendente” e abbia paura di una possibile sconfitta elettorale.
Orban, un leader controverso tra politica interna e rapporti internazionali
Viktor Orban, al potere ininterrottamente dal 2010 e leader del partito di estrema destra Fidesz, è noto per una politica autoritaria che ha progressivamente ridotto le libertà civili e la libertà di stampa in Ungheria. Nel corso del 2025 ha inoltre suscitato scalpore per il suo incontro cordiale con Vladimir Putin a Pechino, dove si è fatto fotografare sorridente stringendo la mano al presidente russo, rompendo l’unità europea nei confronti della Russia.
Sul piano interno, l’Ungheria di Orban è al centro di forti tensioni politiche. Il leader dell’opposizione Péter Magyar, ex alleato di Orban e ora suo principale sfidante con il partito Tisza, guida i sondaggi in vista delle elezioni del prossimo aprile. Nonostante la Commissione Affari Giuridici dell’Eurocamera abbia respinto le richieste di revoca della sua immunità parlamentare, Magyar denuncia una “persecuzione politica” da parte del governo.
L’acquisizione di Blikk si inserisce dunque in un quadro più ampio di crescente controllo mediatico e politico, mentre Orbán continua a consolidare il suo potere in Ungheria e a mantenere posizioni ambigue sui dossier internazionali che coinvolgono l’Unione Europea e la guerra in Ucraina.






