Nell’ultimo sondaggio condotto in Ungheria, è emerso che Orban sta perdendo consensi: al 51% Tisza
Nell’ultimo sondaggio condotto dall’istituto Medián e pubblicato dalla testata ungherese Hvg, emerge una significativa inversione di tendenza nel panorama politico ungherese. Il principale partito di opposizione, Tisza, fondato nel 2020 e guidato da Péter Magyar, si posiziona nettamente avanti rispetto al partito di governo Fidesz di Viktor Orbán, attestandosi al 51% delle preferenze, con un vantaggio del 15% rispetto a Fidesz, che raccoglie il 28% dei consensi.
Il boom di Tisza: un’alternativa alle forze tradizionali
Il partito Tisza, che si presenta come una forza centrista di centro-destra, è particolarmente apprezzato tra i giovani e le fasce più istruite della popolazione. Nato sull’onda di scandali politici che hanno coinvolto esponenti di spicco del governo, Tisza si propone come un’alternativa anti-corruzione e punta a riforme radicali, quali il ripristino dello Stato di diritto, supervisione europea più rigorosa sui fondi comunitari e la fine di una presunta gestione clientelare delle risorse nazionali.
Péter Magyar, ex dirigente di Fidesz, ha costruito il partito su una piattaforma che rifiuta alleanze con l’opposizione tradizionale, considerata complice del governo. Il partito mira a un profondo rinnovamento politico e sociale, proponendo anche limiti ai mandati elettorali e una forte attenzione alle politiche sociali e ambientali.
Il calo di Orban e le ripercussioni sullo scenario europeo
Sul fronte opposto, il leader ultranazionalista Viktor Orbán, al governo dal 2010 e presidente di Fidesz, registra un calo di consensi significativo, confermato anche dai dati delle ultime elezioni europee, dove Fidesz è arrivato primo ma con un calo di circa 8 punti percentuali rispetto al ciclo precedente. Orbán, noto per la sua politica illiberale e nazionalista, ha affrontato crescenti critiche sia interne che da parte delle istituzioni europee per la gestione dello Stato di diritto e delle libertà democratiche in Ungheria.
Il sondaggio Medián riflette così un cambiamento storico nel paese, con la maggioranza degli intervistati che ora prevede una vittoria di Tisza nelle elezioni anticipate del 2026, un evento senza precedenti nel contesto politico ungherese degli ultimi vent’anni. Questo mutamento assume particolare rilievo in un momento in cui l’Ungheria è al centro dell’attenzione europea per la sua presidenza del Consiglio Ue e per le sfide legate a competitività economica, migrazione e politiche energetiche.
Restano da monitorare con attenzione gli sviluppi futuri, in un paese dove il dibattito politico è oggi più acceso che mai e l’elettorato sembra orientarsi verso un cambiamento profondo.






