Londra, 20 novembre 2025 – “La Russia si illude se pensa di poter indebolire la determinazione del Regno Unito e dell’Occidente nel sostenere l’Ucraina”: lo ha affermato con fermezza oggi alla Camera dei Comuni il viceministro degli Esteri britannico, Hamish Falconer, rispondendo a un’interrogazione sull’attuale piano di pace attribuito all’amministrazione Usa dell’ex presidente Donald Trump e sul presunto dialogo con Mosca. Falconer non ha criticato direttamente il piano, ma ha ribadito con forza l’unità politica britannica e occidentale nel sostenere Kiev, escludendo qualsiasi revisione dei confini ucraini attraverso la forza.
La posizione britannica: sostegno incrollabile a Kiev
Nel corso dello scambio parlamentare, Falconer ha sottolineato che la Russia “si illude” se crede che la pressione sull’Occidente possa far venire meno il sostegno all’Ucraina, evidenziando come il Regno Unito e i suoi alleati rimangano fermi nel loro impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale ucraine. La questione del piano di pace Usa, che secondo fonti internazionali prevede ampie concessioni da parte di Kiev, non è stata oggetto di condanna esplicita, ma Falconer ha richiamato la necessità di mantenere un fronte unito contro qualunque tentativo di soluzione che implichi cambiamenti forzati ai confini.
La dichiarazione si inserisce in un contesto europeo che vede una forte richiesta di coinvolgimento diretto di Kiev e dell’Unione Europea nelle trattative per la pace. Il ministro degli Esteri tedesco, Johann David Wadephul, ha espresso oggi a Bruxelles il sostegno a qualsiasi iniziativa negoziale, a condizione che venga prima raggiunto un cessate il fuoco senza precondizioni e che l’Ucraina sia parte integrante del processo. Wadephul ha ribadito l’importanza di garantire la sovranità di Kiev, apprendendo dalle esperienze degli accordi di Minsk.
L’Europa chiede un ruolo centrale nei negoziati di pace
Anche a Madrid e Varsavia la linea è chiara: il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha sottolineato che un piano di pace non può essere realizzato “alle spalle dell’Ucraina e dell’Unione Europea” e deve necessariamente partire da un cessate il fuoco senza condizioni. Albares ha evidenziato che la sovranità di Kiev deve essere al centro di ogni decisione, in contrapposizione alle ipotesi del piano Usa che prevederebbero significative concessioni territoriali all’aggressore.
Parallelamente, il ministro polacco Radosław Sikorski ha ribadito l’apprezzamento per gli sforzi Usa ma ha insistito sul fatto che l’Europa deve essere consultata: “L’Europa è il partner principale e la sicurezza europea è in gioco”. Sikorski ha espresso anche preoccupazione per il fatto che, a suo avviso, nessun Paese europeo sia stato coinvolto nella definizione del piano in 28 punti.
La Danimarca, attraverso il ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen, ha invece messo in guardia da negoziazioni che prevedano la cessione di territori ucraini senza il consenso di Kiev, ribadendo la necessità di mantenere la pressione economica e le sanzioni contro Mosca per indebolirne la capacità aggressiva.
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