Bruxelles, 4 novembre 2025 – La Commissione europea ha pubblicato oggi la sua relazione annuale sull’allargamento, analizzando lo stato di avanzamento dell’adesione all’Unione europea di Ucraina e Moldavia. Nonostante le difficoltà causate dal conflitto con la Russia, Kiev e Chișinău continuano a mostrare un impegno significativo, anche se permangono criticità da affrontare.
L’impegno dell’Ucraina e le sfide da superare
Secondo la relazione della Commissione, l’Ucraina ha mantenuto un notevole impegno nel percorso di adesione all’Ue, puntando su una roadmap chiara che include il rafforzamento dello stato di diritto, la riforma della pubblica amministrazione e la posizione negoziale per il cluster dei fondamentali. Tuttavia, Bruxelles sottolinea la necessità di invertire le recenti tendenze negative, in particolare la crescente pressione sulle agenzie anticorruzione e sulla società civile. Sono indispensabili progressi continui nel rafforzamento del sistema giudiziario, nella lotta alla criminalità organizzata e nella tutela dei diritti fondamentali. Le restrizioni legate alla legge marziale, pur mantenute, sono considerate dalla Commissione complessivamente proporzionate.
La relazione evidenzia inoltre l’importanza del piano per le minoranze nazionali, fondamentale per superare il veto dell’Ungheria nel processo di adesione. La città di Kiev, capitale ucraina con quasi 3 milioni di abitanti, continua a essere il fulcro politico e amministrativo del Paese, nonostante la difficile situazione geopolitica.
Moldavia: elezioni sotto pressione e un cammino verso l’Ue
Anche la Moldavia è valutata positivamente per i progressi compiuti, in particolare dopo le elezioni di settembre 2025, che si sono svolte in un contesto di ingerenza russa senza precedenti. Il governo di Chișinău, guidato dalla presidente Maia Sandu, ha ottenuto una maggioranza decisa a proseguire il percorso europeo, confermando l’impegno sulle riforme dello stato di diritto e il funzionamento delle istituzioni democratiche.
La Commissione europea ritiene che sia Kiev sia Chișinău siano pronti ad aprire i cluster uno (fondamentali), sei (relazioni esterne) e due (mercato interno). Bruxelles si aspetta che i due Paesi soddisfino le condizioni per aprire gli altri cluster entro la fine del 2025, consolidando così la loro candidatura all’Unione europea.
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