Bruxelles, 29 settembre 2025 – Il Consiglio dell’Unione europea ha ufficialmente ripristinato le sanzioni contro l’Iran, in risposta al persistente mancato rispetto da parte di Teheran degli impegni assunti nell’accordo nucleare. La decisione segue la reintroduzione delle misure restrittive da parte delle Nazioni Unite e sancisce un ritorno a un regime di restrizioni economiche e finanziarie mirate.
Le sanzioni all’Iran adottate dall’UE
Le sanzioni ripristinate dall’Unione europea includono diversi provvedimenti: divieti di viaggio per le persone inserite nella lista nera, il congelamento dei beni e il divieto di mettere fondi o risorse economiche a disposizione di persone o entità sanzionate. Inoltre, sono previste limitazioni nei settori del commercio, della finanza e dei trasporti, al fine di esercitare una pressione mirata sul programma nucleare iraniano.
La presidenza danese dell’UE, che attualmente detiene la guida del Consiglio, ha sottolineato che la porta per i negoziati diplomatici rimane aperta, evidenziando come una soluzione sostenibile possa essere raggiunta solo attraverso il dialogo e la diplomazia. Anche Kaja Kallas, Alta rappresentante per la politica estera europea, ha ribadito l’importanza di mantenere aperte le vie diplomatiche nonostante il rigetto delle violazioni iraniane.
Reazioni internazionali e prospettive diplomatiche
L’avvio del meccanismo di “snapback” da parte di Francia, Germania e Regno Unito, firmatari dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015, ha provocato reazioni contrastanti. La Russia ha espresso preoccupazione, invitando i Paesi europei a riconsiderare la decisione, temendo che le nuove sanzioni possano causare un’escalation e minare i negoziati politici in corso. Anche la Cina ha definito l’azione non costruttiva, sottolineando il rischio di compromettere il processo diplomatico.
L’Alto rappresentante Kaja Kallas ha evidenziato che si entra in una nuova fase con un periodo di 30 giorni per trovare una soluzione diplomatica, ribadendo che le preoccupazioni principali riguardano il programma nucleare e missilistico iraniano.
Le sanzioni rappresentano dunque un tentativo dell’UE di esercitare pressione su Teheran, nel quadro di una strategia multilaterale che mira a contenere la proliferazione nucleare e a tutelare la sicurezza internazionale, senza escludere il dialogo come strumento fondamentale per risolvere la complessa questione.






