Bruxelles, 1° settembre 2025 – Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha aperto oggi i lavori del Forum strategico di Bled affrontando temi di grande attualità e rilevanza internazionale come la questione palestinese, il conflitto in Ucraina, le tensioni nel Medio Oriente, i dazi commerciali e il ruolo dell’Unione Europea nelle sfide globali. Le sue dichiarazioni sottolineano la necessità di un’azione coordinata e di una visione politica lungimirante per affrontare crisi complesse che minacciano la stabilità globale.
Palestina: la partecipazione ai forum internazionali e il futuro dello Stato palestinese
Durante il suo intervento, Antonio Costa ha ribadito con forza che ai rappresentanti palestinesi deve essere garantita la partecipazione ai forum internazionali, tra cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite e la prossima conferenza sul conflitto israelo-palestinese. Costa si è detto “profondamente preoccupato” per le iniziative che compromettono la possibilità di un futuro Stato palestinese, citando in particolare l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania e il continuo sfollamento nella Striscia di Gaza.
Questi sviluppi, ha avvertito, rischiano non solo di minare la pace ma anche di destabilizzare l’intera regione mediorientale. In tale contesto, il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato come la pace per il popolo palestinese rappresenti un diritto imprescindibile, ma anche una strada “sostenibile” per garantire sicurezza all’intero popolo israeliano. La sua visione è chiara: solo attraverso un’azione congiunta e parlando con una voce europea forte e unitaria sarà possibile contribuire efficacemente alla risoluzione del conflitto.
In parallelo, il sostegno all’istruzione dei giovani palestinesi rappresenta un pilastro fondamentale per la costruzione di un futuro di pace e dialogo. Proprio in questi giorni è partito in Italia il progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, una rete di 35 università italiane che mettono a disposizione 97 borse di studio per studenti palestinesi, con l’obiettivo di favorire la formazione universitaria e promuovere la cooperazione culturale e accademica tra Italia e Palestina. L’iniziativa, coordinata dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rappresenta un segnale tangibile di vicinanza e impegno concreto verso la popolazione palestinese.
Europa e allargamento: una sfida culturale e politica
Un altro tema centrale affrontato da Costa riguarda l’allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali, alla Moldavia e all’Ucraina. Il presidente del Consiglio europeo ha definito questi processi non come semplici promesse ma come “priorità politiche” perché questi Paesi sono, secondo lui, “il cuore dell’Europa e fanno parte del suo futuro”.
Costa ha messo in evidenza che, per preparare l’UE all’allargamento, sarà necessario attuare riforme profonde, adeguamenti di bilancio e una governance più solida. Tuttavia, la vera sfida – ha detto – sarà “adottare una nuova mentalità culturale” per superare i conflitti storici e costruire un futuro condiviso, un messaggio che richiama alla necessità di coesione e solidarietà interna in un’Europa sempre più complessa e plurale.
Il Medio Oriente e il commercio: la necessità di un’azione europea unitaria e responsabile
Sul fronte mediorientale, Costa ha ribadito che il popolo palestinese merita “pace, dignità e uno Stato”, ma ha anche richiamato all’importanza di un’azione europea coesa e con un’unica voce forte, soprattutto in un momento in cui la regione è teatro di tensioni estremamente delicate, come dimostrato dagli sviluppi recenti nel conflitto tra Israele e Iran.
In relazione alle tensioni commerciali, in particolare con gli Stati Uniti, Costa ha espresso una posizione di equilibrio: “una guerra commerciale con gli Usa sarebbe un rischio imprudente”, soprattutto in un contesto di insicurezza e conflitti alle porte dell’Europa, come la guerra in Ucraina. Ha difeso la scelta dell’UE di prediligere la diplomazia all’escalation, ricordando la priorità di stabilizzare le relazioni transatlantiche e di garantire l’impegno americano nella sicurezza ucraina, senza però rinunciare a difendere la sovranità, i cittadini, le imprese e i valori europei.
La sicurezza europea e la resilienza dell’Ucraina
Infine, Costa ha sottolineato come la sicurezza europea sia indissolubilmente legata alla resilienza dell’Ucraina. Ha ricordato che l’UE, al fianco dell’Ucraina, ha mobilitato oltre 170 miliardi di euro a sostegno della difesa, dell’economia, delle infrastrutture energetiche e delle istituzioni del Paese, un contributo senza eguali tra i donatori globali. “Questo non è uno slogan politico, ma una realtà strategica che stiamo plasmando ogni giorno”, ha affermato, ribadendo il ruolo cruciale dell’Europa nella difesa della legalità internazionale contro la guerra di aggressione russa.
Le parole di Antonio Costa disegnano dunque un quadro in cui l’Unione Europea si conferma attore fondamentale nel panorama geopolitico globale, chiamata a gestire con responsabilità e unità crisi complesse che coinvolgono diritti umani, sicurezza, commercio e cooperazione internazionale.






