Continuano le feroci battaglie a Pokrovsk, città strategica nella regione di Donetsk, al centro dell’offensiva russa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un sentito ringraziamento alle forze speciali del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) per i successi ottenuti nella difesa della città, sottolineando l’importanza della loro azione nel contrastare l’avanzata russa. Intanto, la situazione sul terreno rimane critica, con circa 1.200 civili ancora intrappolati in condizioni di sicurezza precarie e un’evacuazione quasi impossibile.
Zelensky ringrazia le forze speciali: “Continuiamo a distruggere l’occupante”
In un messaggio pubblicato sui social, Zelensky ha elogiato in particolare le forze speciali del Distretto Militare Centrale A dell’SBU, impegnate a distruggere sistematicamente gli occupanti russi e il loro equipaggiamento nelle zone di Pokrovsk e nella stessa città. Nel frattempo, durante i combattimenti, il 425° reggimento d’assalto Skelya è riuscito a riconquistare il palazzo del consiglio comunale di Pokrovsk, issando la bandiera ucraina, come riportato dall’ufficio stampa del reggimento. I soldati russi rimasti o si sono arresi o sono stati annientati.
Dmytro Petlin, capo del Dipartimento di protezione civile dell’amministrazione regionale di Donetsk, ha confermato che a Pokrovsk rimangono circa 1.200 civili e che l’evacuazione è praticamente impossibile per le difficili condizioni di sicurezza, peggiori rispetto ad altre località vicine come Kostiantynivka.
La pressione russa e le difficoltà sul fronte: la situazione a Pokrovsk
Secondo fonti militari, la Russia ha concentrato circa 200 soldati nella zona di Pokrovsk con l’obiettivo di chiudere l’assedio entro metà novembre, ma il presidente Zelensky ha negato che la città sia completamente circondata, pur ammettendo che le truppe russe sono in superiorità numerica, con un rapporto di otto a uno. Nonostante la difficile situazione, le forze ucraine resistono e hanno respinto tentativi russi di avanzata, anche se le truppe di Mosca sono riuscite a penetrare in città con squadre di infiltrazione.
L’area metropolitana di Pokrovsk-Myrnograd, che prima del conflitto contava circa 100.000 abitanti, rischia di essere accerchiata, con gravi conseguenze strategiche: la caduta di Pokrovsk aprirebbe infatti la strada ai russi verso Kramatorsk e Sloviansk e potrebbe ribaltare il tavolo negoziale a favore di Mosca.
La situazione sul campo rimane estremamente tesa e complessa, con i combattimenti che proseguono senza sosta e la popolazione civile in grande difficoltà.






