Istanbul, 26 settembre 2025 – La Turchia ha formalizzato un nuovo capitolo nella sua politica energetica siglando un memorandum d’intesa con gli Stati Uniti sulla cooperazione nucleare civile strategica. L’accordo è stato firmato ieri alla Casa Bianca, al termine dell’incontro tra la delegazione turca guidata dal presidente Recep Tayyip Erdoğan e il presidente statunitense Donald Trump.
Turchia-Usa: cooperazione sul nucleare
Il ministro turco dell’Energia, Alparslan Bayraktar, presente a Washington, ha annunciato su X (ex Twitter) l’avvio di un “nuovo processo che approfondirà ulteriormente il partenariato radicato e multidimensionale tra Turchia e Stati Uniti nel campo dell’energia nucleare”. A seguito dei colloqui, Bayraktar ha firmato con il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio il memorandum d’intesa, che mira a intensificare la collaborazione in ambito nucleare civile.
Sebbene i dettagli tecnici dell’accordo non siano stati divulgati, la stampa locale riferisce che il memorandum punta a favorire “investimenti di sicurezza energetica” e a discutere la costruzione di nuove centrali nucleari e piccoli reattori modulari. Attualmente, la Turchia non dispone di centrali nucleari operative, ma ha in corso la realizzazione dell’impianto di Akkuyu, nella provincia di Mersin, con quattro reattori della capacità complessiva di 4.800 megawatt. Il progetto, affidato alla società russa Rosatom, ha un valore stimato di 20 miliardi di dollari e prevede l’attivazione graduale delle unità, con la prima prevista entro il 2026.
La strategia energetica turca nel contesto regionale e globale
La Turchia importa circa il 74% del proprio fabbisogno energetico e da tempo pianifica l’espansione del proprio parco nucleare con altri impianti, tra cui uno previsto a Sinop, sulla costa del Mar Nero, e un altro nel nord-ovest del paese. Questi progetti, tuttavia, hanno incontrato ostacoli nel reperimento di investimenti internazionali, nonostante i colloqui con paesi come Giappone e Corea del Sud.
Il recente accordo con gli Stati Uniti si inserisce in un contesto di crescente interesse verso l’energia nucleare in Medio Oriente e Nord Africa (regione MENA), dove paesi come Egitto e Turchia stanno sviluppando programmi nucleari civili avanzati. La spinta verso il nucleare è motivata dalla necessità di affrontare le sfide energetiche e climatiche, in un quadro di aumento della domanda elettrica e di instabilità dei mercati energetici globali.
L’intesa con Washington testimonia la volontà turca di diversificare le proprie fonti energetiche e rafforzare la sicurezza energetica nazionale attraverso collaborazioni strategiche con partner di primo piano a livello globale.






