A pochi giorni dall’incriminazione dell’ex direttore dell’FBI James B. Comey, Donald Trump torna a puntare il dito contro l’agenzia federale. In un’intervista telefonica rilasciata domenica alla NBC News, il presidente ha suggerito che anche l’attuale ex direttore Christopher A. Wray potrebbe essere oggetto di un’indagine da parte del Dipartimento di Giustizia.
«Penso che lo stiano facendo. Lo immagino. Lo immagino sicuramente», ha dichiarato Trump. «Non dimenticare che abbiamo appena scoperto che c’erano tutti questi agenti dell’FBI.»
La possibile inchiesta su Cristopher Wray
Le parole del presidente fanno riferimento a una teoria diffusa negli ambienti mediatici conservatori, secondo cui 274 agenti in borghese dell’FBI sarebbero stati presenti al Campidoglio durante l’assalto del 6 gennaio 2021. Secondo Trump, la presenza di questi agenti dimostrerebbe il coinvolgimento dell’agenzia in un “complotto interno” volto a incitare la rivolta e incastrare i suoi sostenitori.
Tuttavia, tali affermazioni sono state smentite ufficialmente. L’ispettore generale del Dipartimento di Giustizia ha stabilito che non ci sono prove della presenza di agenti sotto copertura tra la folla all’inizio della sommossa.
Anche Kash Patel, direttore dell’FBI nominato durante l’amministrazione Trump, ha cercato di chiarire la questione su Fox News: secondo lui, alcuni agenti furono inviati al Campidoglio per compiti di controllo della folla, ma solo dopo che la rivolta era già cominciata. Nonostante ciò, Patel ha comunque accusato Wray di aver mentito al Congresso.
Nel 2023, Wray aveva dichiarato davanti a una commissione della Camera: «Se mi state chiedendo se la violenza al Campidoglio fosse parte di un’operazione orchestrata da fonti o agenti dell’FBI, la risposta è no.»
Trump vs FBI
La nuova accusa contro Wray si inserisce in una più ampia campagna di ritorsioni condotta da Trump contro i suoi oppositori, in particolare contro chi ha indagato sul suo operato e su quello dei suoi sostenitori. Da anni, infatti, il presidente cerca di riscrivere la narrazione sull’attacco del 6 gennaio, arrivando a concedere la grazia a tutti i condannati, compresi coloro che hanno aggredito brutalmente agenti di polizia.
Dopo il ritorno alla Casa Bianca per un secondo mandato, Trump ha dichiarato apertamente la sua intenzione di utilizzare il Dipartimento di Giustizia per colpire i suoi nemici politici.
Il 20 settembre, in un post pubblicato sui social media, Trump si è rivolto direttamente alla procuratrice generale Pam Bondi chiedendo azioni legali contro James Comey, il senatore democratico Adam B. Schiff e la procuratrice generale di New York, Letitia James.
«Pam: ho letto oltre 30 dichiarazioni e post in cui si dice essenzialmente “la solita storia di sempre, solo parole, nessuna azione”. Non si sta facendo nulla. E Comey, Adam ‘Shifty’ Schiff, Letitia??? Sono tutti colpevoli come il peccato, ma non succederà nulla», ha scritto.
Pochi giorni dopo, Comey è stato formalmente incriminato con l’accusa di falsa testimonianza davanti al Congresso. L’ex direttore ha respinto ogni addebito, sostenendo di essere vittima di una persecuzione politica mirata.






