New York, 1 luglio 2025 – La tensione tra Donald Trump ed Elon Musk si fa sempre più accesa, con il 47º presidente degli Stati Uniti che ha rilanciato l’ipotesi di una possibile deportazione dell’imprenditore sudafricano naturalizzato americano. La querelle è emersa in seguito alle critiche di Musk al cosiddetto “big beautiful bill”, il disegno di legge sul bilancio promosso da Trump, e si accompagna a una serie di attacchi pubblici da parte dell’ex presidente.
Trump valuta la deportazione di Musk
Interpellato a New York sulla possibilità di deportare Elon Musk, il tycoon ha dichiarato: “Ci darò un’occhiata”. Musk, nato in Sudafrica e cittadino statunitense dal 2002, è stato definito da Trump un beneficiario eccezionale di sussidi governativi. Secondo Trump, senza tali sovvenzioni, Musk sarebbe costretto a “chiudere bottega e tornare a casa in Sudafrica”.
Le critiche si concentrano soprattutto sui sussidi legati alla produzione di auto elettriche di Tesla, azienda di cui Musk è amministratore delegato e product architect. Trump ha affermato che Musk riceve più sussidi di “qualsiasi altro essere umano nella storia” per la sua attività nel settore, suggerendo che eliminando queste agevolazioni il tycoon non potrebbe più reggere il mercato statunitense.
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