Washington, 17 dicembre 2025 – Alcune dichiarazioni attribuite a Susie Wiles, capo dello staff della Casa Bianca, hanno acceso un forte dibattito mediatico dopo la pubblicazione di un lungo articolo su Vanity Fair, incentrato sul ristretto entourage del presidente degli Stati Uniti e sulle dinamiche interne al suo governo.
Le parole di Susie Wiles su Trump e le reazioni
Secondo quanto riportato dalla rivista, Susie Wiles ha sostenuto che Donald Trump possiede una sorta di “personalità da alcolista”, precisando però che il presidente non beve alcolici. Con questa espressione, Wiles avrebbe voluto indicare il suo modo di agire, caratterizzato dalla convinzione di poter fare qualsiasi cosa senza limiti. La dirigente si sarebbe definita “abbastanza competente” sull’argomento, richiamando l’esperienza personale legata a suo padre, noto ex giocatore di football e commentatore sportivo segnato da una grave dipendenza dall’alcol.

Dopo l’uscita dell’articolo, Wiles ha reagito duramente sui social, definendo il pezzo come un atto d’accusa costruito in maniera scorretta e accusando Vanity Fair di aver restituito un’immagine confusa e negativa del presidente e del suo team. In sua difesa sono intervenuti diversi esponenti dell’amministrazione: la portavoce Karoline Leavitt ha ribadito la totale lealtà di Wiles verso Trump, mentre il vicepresidente J.D. Vance ha dichiarato di non averla mai vista comportarsi in modo sleale, pur ammettendo l’esistenza di alcuni dissensi tra loro.
Critiche interne e scenari politici
Nell’articolo, Wiles ha anche affermato che Donald Trump non avrebbe intenzione di candidarsi nuovamente nel 2028, ma che ama evocare l’ipotesi per divertimento e per provocare reazioni. Non mancano poi giudizi critici su altri membri dell’amministrazione: la capo dello staff ha contestato alla procuratrice generale Pam Bondi la gestione del caso Jeffrey Epstein, sostenendo che abbia sottovalutato l’interesse dell’opinione pubblica sul tema.
Riguardo al vicepresidente Vance, Wiles ha descritto il suo passaggio da critico a sostenitore di Trump come una scelta più strategica che ideale, a differenza di quella del segretario di Stato Marco Rubio, ritenuta più autentica. Vance viene inoltre dipinto come incline a teorie complottistezi, mentre lui e Rubio sono spesso indicati come possibili rivali nella futura successione a Trump. La Casa Bianca, tramite Leavitt, ha respinto l’articolo come l’ennesimo esempio di giornalismo scorretto, accusando il giornalista di aver estrapolato frasi senza contesto e sottolineando il forte sostegno politico di cui gode Wiles a Capitol Hill, riconoscendole un ruolo centrale nei risultati ottenuti dall’amministrazione Trump.






