La CNN ha reso pubblici degli audio in cui Donald Trump, nel 2014, minacciava di bombardare Pechino e Mosca: la reazione del Cremlino
Il Cremlino è intervenuto in merito alle recenti rivelazioni della CNN secondo cui il presidente statunitense Donald Trump avrebbe minacciato di bombardare Mosca e Pechino in caso di invasioni o intensificazione degli attacchi da parte di Russia e Cina rispettivamente in Ucraina e Taiwan. Le affermazioni, emerse da registrazioni audio risalenti al 2024 e ottenute durante raccolte fondi private, hanno suscitato scalpore internazionale e una risposta cauta di Mosca.
La posizione del Cremlino sulle minacce di Trump
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato di non poter confermare la veridicità delle affermazioni riportate dalla CNN, sottolineando che spesso si è di fronte a una sovrabbondanza di fake news più che di informazioni autentiche. “Quando analizziamo questa o quella notizia partiamo da questo presupposto”, ha spiegato Peskov, aggiungendo di essere “tranquilli” riguardo allo stile diretto e talvolta rude utilizzato da Trump nei confronti di Vladimir Putin.
Secondo quanto riportato dalla CNN, Trump avrebbe confidato ai suoi donatori di aver minacciato di bombardare Mosca a tappeto se Putin avesse attaccato l’Ucraina e di aver rivolto un avvertimento analogo a Xi Jinping su una possibile invasione di Taiwan, promettendo una risposta che avrebbe incluso il bombardamento di Pechino.
Il contesto politico e le dichiarazioni di Trump
Le registrazioni, che non erano mai state diffuse prima, rivelano un Trump aggressivo e determinato a scoraggiare le mosse di Russia e Cina attraverso minacce militari clamorose. Oltre a queste affermazioni, Trump avrebbe anche espresso l’intenzione di reprimere duramente le proteste interne negli Stati Uniti, promettendo di espellere gli studenti manifestanti, in particolare quelli che sostengono cause come quella palestinese nei campus universitari.
Trump ha inoltre sostenuto di aver tentato di evitare i conflitti in Ucraina e Gaza, affermando che la sua presidenza avrebbe potuto prevenire tali guerre, in contrapposizione all’amministrazione Biden. La campagna elettorale di Trump ha scelto di non commentare il contenuto di queste registrazioni.
Il Cremlino: “Nessuna telefonata tra Putin e Trump prima della presidenza USA”
Arriva, intanto, una smentita importante da parte del Cremlino: non c’è stato alcun contatto telefonico tra Vladimir Putin e Donald Trump nel periodo in cui quest’ultimo non era ancora presidente degli Stati Uniti.
A dichiararlo è stato il portavoce Dmitry Peskov, rispondendo alle rivelazioni diffuse dalla CNN secondo cui Trump avrebbe chiamato Putin minacciando di bombardare Mosca.
“Il fatto è che all’epoca non ci furono conversazioni telefoniche”, ha chiarito Peskov. “A quanto ho capito, si parla di un periodo in cui Trump non era ancora presidente”.
Il clima internazionale rimane teso, con il Cremlino che mantiene una posizione prudente e con gli alleati europei degli Stati Uniti che osservano con attenzione l’evolversi della situazione, soprattutto in relazione all’impegno americano nel conflitto ucraino e alla gestione delle relazioni con Mosca e Pechino.






