Washington, 28 novembre 2025 – In un nuovo capitolo della sua controversa attività politica, il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di annullare tutti gli ordini esecutivi e i documenti firmati dal suo predecessore, Joe Biden, utilizzando un metodo di firma automatica noto come autopen. Questa mossa strategica arriva in un momento di forte tensione politica negli Stati Uniti, con Trump che rilancia un attacco frontale contro l’amministrazione Biden.
Le parole di Trump
Trump ha dichiarato su Truth Social che intende revocare “tutti gli ordini esecutivi e qualsiasi altro documento che non sia stato firmato direttamente da Joe Biden“, evidenziando che circa il 92% dei documenti firmati dall’attuale presidente sono stati apposti con l’uso dell’autopen. Secondo il presidente, questa pratica non sarebbe legittima se non autorizzata esplicitamente dal presidente in carica, e pertanto quegli atti amministrativi devono essere considerati privi di efficacia legale.
Il riferimento a questa tecnologia di firma automatica non è nuovo nel dibattito politico americano, ma Trump ha intensificato la polemica sottolineando che la gestione dell’autopen durante la presidenza Biden sarebbe avvenuta “illegalmente”, senza il coinvolgimento diretto del presidente.
Accusa di spergiuro
Non solo un atto simbolico, la decisione di Trump si accompagna a una minaccia legale ben precisa: qualora Biden dovesse sostenere di aver effettivamente partecipato al processo di firma con l’autopen, sarebbe accusato di spergiuro. Questa dichiarazione rappresenta un’escalation significativa nelle accuse reciproche tra i due leader, segnando un ulteriore punto di frizione nel contesto politico statunitense.
La definizione di “Radical Left Lunatics” utilizzata da Trump per descrivere i suoi oppositori politici sottolinea il clima di scontro acceso che contraddistingue la scena politica americana, con l’ex presidente che continua a mobilitare una parte della sua base contro quella che definisce una gestione illegittima della Casa Bianca.
Questa nuova fase di contrapposizione politica pone interrogativi importanti sul futuro delle relazioni istituzionali e sulle strategie che verranno adottate nei prossimi mesi, in vista delle elezioni e delle sfide che attendono l’amministrazione Biden.






