Tel Aviv, 13 ottobre 2025 – In un discorso durato 66 minuti davanti alla Knesset, Donald Trump ha proclamato la “fine dell’era del terrore e l’inizio dell’era della pace”. Davanti ai parlamentari israeliani, il presidente degli Stati Uniti ha delineato la sua visione per il futuro del Medio Oriente, intrecciando toni trionfalistici, promesse di cooperazione e qualche momento di spettacolo politico.
Trump: “Israele ha vinto: ora la pace è il premio finale”
Trump ha aperto il suo intervento celebrando le recenti vittorie di Israele contro il terrorismo, invitando però a trasformarle in un percorso di stabilità duratura.

“Israele ha vinto tutto ciò che si poteva ottenere con la forza delle armi. Ora è il momento di trasformare queste vittorie sul campo di battaglia nel premio finale: pace e prosperità per l’intero Medio Oriente.”
Il presidente americano ha presentato il conflitto nato dal 7 ottobre come “la prova della determinazione e del trionfo” di Israele, sostenendo che “chi ha cercato di distruggere questa nazione è destinato a un amaro fallimento”.
Una mano tesa anche all’Iran
In un passaggio inatteso, Trump ha rivolto un messaggio di apertura anche verso Teheran: “Le nazioni produttive e responsabili di questa regione non dovrebbero essere nemiche, ma partner e persino amiche. Anche con l’Iran, la mano dell’amicizia e della cooperazione è sempre aperta.”
Un cambio di tono rispetto alla tradizionale durezza americana verso la Repubblica Islamica, che Trump ha però bilanciato ribadendo la necessità di smilitarizzare Gaza e sostenere il “piano per la stabilità e la ricostruzione” della Striscia.
Gaza e il “Consiglio per la Pace”
Il presidente ha annunciato che Gaza “sarà smilitarizzata” e che Hamas “deporrà le armi”, ringraziando Israele per aver “usato bene” le armi americane fornite durante il conflitto.
“Gaza diventerà una regione con un futuro brillante davanti, sarà ricostruita. Dopo tanta violenza e dolore, è il momento di concentrarsi sullo sviluppo economico e sulla vita migliore che i palestinesi meritano.”
Trump ha anche accennato alla creazione di un nuovo organismo, il Consiglio per la Pace, al quale ha detto di voler partecipare “come partner” insieme ad altri Paesi della regione.
Standing ovation per Netanyahu e ironia sulle contestazioni
Durante il discorso, Trump ha ringraziato calorosamente il premier Benjamin Netanyahu, chiamandolo “Bibi” e scatenando una standing ovation. “Non è stato facile trattare con lui, devo ammetterlo. Grazie Bibi, hai fatto un grande lavoro per questo Paese.”
L’intervento è stato interrotto da due deputati arabi israeliani, Ayman Odeh e Ofer Cassif, che hanno esposto un cartello con la scritta “Recognize Palestine”. Entrambi sono stati espulsi dall’aula. Trump ha commentato con ironia rivolgendosi alla security della Knesset: “Devo dire che siete efficienti.”
Trump: “Ho risolto otto guerre in otto mesi”
In un passaggio dal tono autocelebrativo, il presidente ha rivendicato i risultati della sua politica estera: “Abbiamo risolto otto guerre in otto mesi. Quando si risolvono otto guerre in otto mesi significa che non ti piace la guerra. La mia personalità mi dice di fermare le guerre, alla faccia della Clinton che mi definì un guerrafondaio.”
Trump ha descritto il processo di pace come un “momento storico” e ha ringraziato i membri della sua squadra diplomatica, tra cui l’inviato speciale Steve Witkoff – a cui ha riservato un aneddoto sui suoi colloqui con Vladimir Putin durati più di 5 ore – e il genero Jared Kushner, “che ama Israele”.
Il monito di Trump: “Non dimenticate il 7 ottobre”
Il presidente ha poi rivolto parole di vicinanza al popolo israeliano: “Gli Stati Uniti hanno pianto insieme a voi il 7 ottobre. Tutte le persone di Israele devono sapere che l’America è con voi. Non dimenticate quel giorno e fate in modo che non si ripeta mai più.”
Un gesto politico verso Netanyahu
In chiusura, Trump ha sorpreso l’aula invitando il presidente israeliano Isaac Herzog a concedere la grazia a Benjamin Netanyahu, attualmente sotto processo per corruzione. “Perché non lo perdoni?”, ha chiesto tra applausi e urla dell’ala destra della Knesset.
“L’alba storica di un nuovo Medio Oriente”
Concludendo, Trump ha ribadito il senso simbolico del momento: “Questa non è solo la fine di una guerra. È l’inizio dell’era della fede, della speranza e di Dio. È l’alba storica di un nuovo Medio Oriente.”
Mentre i parlamentari si alzavano in piedi per applaudirlo, Trump ha promesso che “le prossime generazioni ricorderanno questo momento, quando tutto è iniziato a cambiare per il meglio”.






