Medio Oriente, da Mosca arriva l’annuncio sulle tensioni tra USA e Iran: “Vogliono una soluzione politica”
Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che sia gli Stati Uniti che l’Iran intendono perseguire una soluzione politica al conflitto in corso, nonostante la recente escalation militare che ha visto attacchi israeliani e statunitensi contro obiettivi iraniani.
La posizione di Mosca sul conflitto in Medio Oriente
Intervenendo a Mosca, Lavrov ha sottolineato che “tutti sono interessati a indirizzare la situazione verso una via politica”. Ha citato il presidente americano Donald Trump, che si è detto pronto a svolgere un ruolo di mediatore tra Israele e Iran. Secondo Lavrov, l’Iran ha manifestato la volontà di rispettare il cessate il fuoco a condizione che Israele interrompa le azioni militari.
Queste affermazioni arrivano in un contesto di alta tensione, segnato dall’operazione militare statunitense denominata “Martello di mezzanotte”, durante la quale sono stati colpiti con bombe bunker-buster tre siti nucleari iraniani, tra cui Fordow, Natanz e Arak. L’attacco ha provocato una forte reazione da parte di Teheran e un incremento della mobilitazione militare nella regione prima della tregua.
Le dinamiche internazionali e i tentativi di dialogo
Parallelamente all’escalation militare, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si è recato a Mosca per consultazioni con il presidente russo Vladimir Putin e altri funzionari di alto livello, con l’obiettivo di discutere gli sviluppi regionali e internazionali a seguito degli attacchi statunitensi. La Russia, tradizionalmente vicina a Teheran, svolge un ruolo chiave nel tentativo di mediazione.
Da parte americana, il presidente Trump ha espresso la necessità di porre fine alle tensioni, definendo il momento attuale come “il tempo per la pace”. Nel frattempo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che la forza impiegata nell’operazione in Iran apre “opportunità di pace e collaborazioni che prima sembravano impossibili”.
Tuttavia, la situazione rimane estremamente volatile: l’ambasciatore iraniano all’ONU ha accusato gli Stati Uniti di aver lanciato una guerra con “pretesti assurdi e inventati”, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha messo in guardia contro il rischio di un ciclo di ritorsioni che potrebbe far riprendere il conflitto.
In questo scenario complesso, la posizione russa espressa da Lavrov rappresenta un invito a favorire il dialogo politico come via d’uscita dalla crisi, mentre gli attori coinvolti continuano a muoversi tra la diplomazia e l’azione militare.






