Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS) ha pubblicato un video in stile Pokémon per promuovere le operazioni dell’ICE, riducendo persone reali a figurine collezionabili. La clip mostra una porta che esplode, un arresto e un agente con un fucile in mano, il tutto accompagnato dalla sigla dei Pokémon e dal mantra “Gotta Catch ‘Em All”, ripetuto più volte come se bastasse evocare due riferimenti pop per trasformare in un gioco le campagne anti-immigrazione.
Un montaggio studiato nei dettagli
La grafica dei Pokémon è intrecciata con il logo del DHS, alternando immagini del cartone animato a filmati reali degli arresti. Tra un’irruzione e l’altra compaiono Ash e le Poké Ball che si aprono. La clip si conclude con una sezione dedicata ai “Worst of the Worst” dell’ICE, in cui le persone arrestate diventano vere e proprie carte collezionabili in stile Pokémon.
La spettacolarizzazione della repressione
Il video riduce esseri umani a figurine o meme, creando un effetto disumanizzante. Al tempo stesso, sfrutta simboli pop strappandoli al loro significato originale per piegarli a fini ideologici.
Gotta Catch ‘Em All. pic.twitter.com/qCvflkJGmB
— Homeland Security (@DHSgov) September 22, 2025
Le operazioni anti-immigrazione vengono così rappresentate come un cartone animato, con ruoli semplici di buoni e cattivi, trasformando paura e coercizione in uno spettacolo apparentemente leggero e giocoso.
Persone arrestate e diffusione del video
Il contenuto, condiviso sui social, ha raccolto quasi quattro milioni di visualizzazioni su Instagram. Il DHS ha anche pubblicato un post con la lista dei “Worst of the Worst” dell’ICE. Tra i nominativi ci sono Nery Garcia Linares, 32 anni, cittadino guatemalteco arrestato a Newark il 18 settembre 2025; Moises Lopez-Zepeda, 44 anni, messicano, catturato a Houston il 19 settembre dopo aver scontato 12 anni per omicidio colposo; e Hossein Sharifi, 67 anni, iraniano accusato di abusi sessuali su minori, fermato il 5 settembre ad Atlanta. Le carte mostrano anche un fiocco di neve, simbolo probabilmente associato all’ICE.
Quando il pop diventa strumento politico
Mettere insieme Pokémon, simbolo di infanzia, con immagini di arresti e violenza non è solo un contrasto estetico: serve a rendere accettabile la repressione. Ciò che genera paura nella realtà viene trasformato in intrattenimento. Non è la prima volta che l’amministrazione Trump utilizza simboli pop senza consenso: durante i comizi sono state impiegate più volte canzoni di artisti senza autorizzazione, portando anche a cause legali, come quella dei White Stripes nel 2014 contro un membro della campagna elettorale per l’uso di “Seven Nation Army”.
Reazioni degli artisti e richieste di intervento
L’iniziativa del DHS ha suscitato reazioni simili a quelle del passato, con artisti come Mick Jagger, Lorde, Sia, Blondie, Sheryl Crow, Green Day e altri che hanno chiesto che i politici ottengano sempre l’autorizzazione prima di usare opere musicali in eventi pubblici.
Pokémon Company prende le distanze
Anche The Pokémon Company International è stata coinvolta dalla vicenda: gli utenti chiedono un intervento dell’azienda, che ha risposto a Polygon chiarendo di non aver partecipato alla creazione del video e di non aver concesso alcuna autorizzazione per l’uso della propria proprietà intellettuale. L’azienda prende quindi le distanze dalla campagna del DHS.






