Londra, 8 agosto 2025 – Il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso una netta critica nei confronti del piano israeliano di assumere il controllo di Gaza City, definendolo un errore che Israele dovrebbe riconsiderare. La sua posizione si inserisce nel contesto di crescenti tensioni e controversie legate al conflitto nella Striscia di Gaza e alle strategie adottate dal governo israeliano.
Le critiche di Keir Starmer e la posizione internazionale
Starmer, in carica come primo ministro del Regno Unito dal luglio 2024 e noto per il suo passato da avvocato specializzato in diritti umani, ha sottolineato l’importanza di rivedere le decisioni militari che possono aggravare la situazione umanitaria nella regione. Il suo appello si inserisce in una più ampia condanna internazionale: la ministra degli Esteri australiana, Penny Wong, ha definito il piano israeliano di occupazione di Gaza City come una mossa che potrebbe aggravare la catastrofe umanitaria e configurarsi come una violazione del diritto internazionale, esortando Israele a evitarlo.
Parallelamente, anche all’interno dello spettro politico israeliano emergono voci critiche. Avigdor Liberman, leader del partito di destra radicale Israel Beytenu e ex ministro della Difesa, ha attaccato duramente il primo ministro Benjamin Netanyahu per la sua decisione di procedere con l’occupazione nonostante il parere contrario degli alti funzionari della Difesa. Secondo Liberman, Netanyahu starebbe sacrificando la sicurezza dei cittadini israeliani per mantenere il proprio potere. Questa posizione si accompagna alla richiesta di nuove elezioni in Israele, promossa dallo stesso Liberman, che ritiene indispensabile un cambiamento di leadership per affrontare efficacemente le sfide attuali.
Il contesto politico e umanitario a Gaza
La questione della Striscia di Gaza continua a rappresentare un nodo cruciale nel conflitto israelo-palestinese. Il governo israeliano ha annunciato l’intenzione di prendere il controllo di Gaza City, una decisione contrastata sia a livello interno che internazionale per le sue ripercussioni sul tessuto civile e sulla stabilità della regione. Le critiche mosse da figure di rilievo come Starmer, Wong e Liberman evidenziano come la strategia israeliana sia al centro di un dibattito acceso che coinvolge aspetti di sicurezza, diritto internazionale e diritti umani, con possibili conseguenze di vasta portata per la pace e la sicurezza nel Medio Oriente.
Per approfondire: Israele, via libera al piano per evacuare Gaza City entro il 7 ottobre 2025






