Washington, 27 novembre 2025 – Una sparatoria ha scosso Washington e la Casa Bianca, suscitando preoccupazione per la sicurezza nel cuore della capitale federale degli Stati Uniti. Il grave episodio ha coinvolto due soldati della Guardia Nazionale (Sarah Beckstrom, 20 anni, e Andrew Wolf, 24), feriti alla testa in modo critico, mentre un sospettato armato è stato arrestato in seguito all’aggressione. Il presidente Donald Trump, che attualmente risiede nella sua proprietà in Florida, ha reagito duramente alla notizia promettendo conseguenze severe per il responsabile.
Dettagli dell’attacco vicino alla Casa Bianca
L’attacco è avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì, nelle vicinanze della stazione della metropolitana Farragut a Washington D.C., a pochi isolati dalla storica residenza ufficiale del Presidente degli Stati Uniti, la Casa Bianca (situata al 1600 di Pennsylvania Avenue NW). I due militari, provenienti dal contingente della Guardia Nazionale della West Virginia, erano impegnati nella protezione delle uscite della stazione quando un uomo armato di fucile ha aperto il fuoco, sparando tre colpi alla testa dei due soldati. Secondo le autorità, l’aggressore, di nazionalità afghana, è stato a sua volta ferito da un terzo militare presente sulla scena e successivamente arrestato, anche se non collaborativo con l’FBI.
Il governatore della West Virginia, Patrick Morrisey, ha inizialmente comunicato la morte dei militari, notizia poi smentita: entrambi sono ricoverati in condizioni critiche in strutture ospedaliere separate di Washington. L’FBI, guidata dal direttore Kash Patel, ha confermato l’identità dell’aggressore è ancora da accertare, poiché privo di documenti, e ha sottolineato l’assenza di collaborazione da parte sua.
Il presidente Trump ha immediatamente ordinato l’invio di ulteriori 500 soldati della Guardia nazionale nella capitale per rafforzare la sicurezza. Sul suo social Truth ha definito l’aggressore un «animale» che «pagherà un prezzo altissimo». Inoltre, ha annunciato una revisione dei casi riguardanti cittadini afgani ammessi nel Paese durante l’amministrazione Biden, probabilmente in risposta all’attacco.
Il contesto di sicurezza a Washington
Negli ultimi giorni membri della Guardia Nazionale hanno segnalato frequenti minacce e intimidazioni verbali da parte di passanti nei pressi di punti nevralgici della città. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla criminalità, con il presidente Trump che aveva schierato la Guardia Nazionale nella capitale statunitense per “renderla più sicura”.
L’amministrazione ha già annunciato misure concrete per rafforzare la presenza militare e intensificare i controlli di sicurezza nella capitale federale. Il caso rimane sotto stretta osservazione delle autorità federali e locali, con l’FBI che prosegue le indagini per chiarire motivazioni e possibili collegamenti del sospettato.
A seguito dell’accaduto gli Stati Uniti Uniti hanno sospeso l’elaborazione di tutte le richieste di immigrazione e i visti provenienti da cittadini afghani.
L’accusa contro l’attentatore
L’autore della sparatoria, Rahmanullah Lakanwal, 29enne di origine afgana, è stato arrestato e ora deve rispondere di tre capi di imputazione per assalto con intento di uccidere, oltre al possesso illegale di armi. La procuratrice Pirro ha reso note le accuse durante una conferenza stampa, sottolineando la gravità del gesto.
Secondo il capo dell’Fbi, Kash Patel, le indagini sulla sparatoria continuano considerando l’ipotesi di terrorismo. Gli agenti hanno eseguito perquisizioni, comprese quelle nella residenza di Lakanwal, per raccogliere ulteriori elementi utili all’accertamento dei fatti.






