Bruxelles, 23 giugno 2025 – In un contesto europeo segnato da crescenti tensioni geopolitiche e da un dibattito acceso sulle politiche di difesa, il premier della Slovacchia Robert Fico ha espresso una posizione netta riguardo agli impegni finanziari della Slovacchia all’interno della Nato. In un lungo post pubblicato sul social network X, Fico ha sottolineato che Bratislava è in grado di soddisfare i requisiti dell’Alleanza Atlantica senza dover necessariamente raggiungere l’obiettivo di destinare il 5% del PIL alle spese militari entro il 2035, come richiesto da molti Paesi membri.
Le priorità della Slovacchia
Secondo Fico, in un periodo caratterizzato da una fase di risanamento delle finanze pubbliche e dalla necessità di migliorare il tenore di vita medio dei cittadini europei, la Slovacchia ha altre priorità strategiche rispetto all’aumento massiccio degli armamenti. Il premier ha rimarcato che il bilancio statale per il 2026 non prevede incrementi della spesa destinata all’acquisto di nuovi sistemi d’arma rispetto ai livelli del 2025. Ogni eventuale aumento sarà destinato esclusivamente a progetti a duplice scopo, come la realizzazione di ospedali e infrastrutture stradali, sottolineando così un approccio equilibrato tra sicurezza e sviluppo sociale.
Sovranità decisionale nella politica di difesa
Fico ha richiamato il diritto sovrano della Slovacchia, analogamente a quanto avviene in Spagna, di determinare autonomamente il ritmo e la struttura dell’incremento delle spese per la difesa per adempiere agli obblighi Nato entro il termine stabilito. Questa posizione riflette una volontà di mantenere una gestione prudente e sostenibile delle risorse pubbliche, garantendo al contempo il contributo necessario alla sicurezza collettiva dell’Alleanza. La Slovacchia, Stato membro Nato e Unione Europea, conferma così la sua adesione ai principi dell’Alleanza, ma con un approccio che tiene conto delle specificità economiche e sociali nazionali.