Proseguono le tensioni nel sud-ovest della Siria, con nuove incursioni militari israeliane nella regione occupata del Golan. Secondo quanto riferiscono media locali e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esercito israeliano ha dispiegato tre mezzi militari sul colle di Abu al Ghithar, situato a ovest di Saida al Hanut, nella parte meridionale della provincia di Quneitra.
Nuove operazioni militari israeliane nel Golan
La zona è da giorni in stato di allerta lungo la fascia occidentale dell’Antilibano, dopo che si sono verificati scontri a fuoco tra soldati israeliani e uomini armati locali, episodi che hanno riacceso la tensione nella regione. Nel corso di un precedente scontro, droni israeliani avevano bombardato la zona causando la morte di 13 civili, come riportato da fonti mediche di Damasco.
Nelle ultime ore, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha segnalato l’arresto di un giovane civile originario di Ayn al Qadi, fermato da reparti israeliani nei pressi del villaggio di al Mushayda e trasferito in luogo non precisato. Parallelamente, fonti siriane riferiscono di un’incursione notturna israeliana nella provincia di Daraa, confinante con Quneitra, nel villaggio di Arda, dove sono state effettuate perquisizioni e il fermo di un uomo da parte di unità israeliane.
Contesto di crescente tensione nel sud della Siria
Questi episodi si inseriscono in un contesto di crescente tensione nel sud della Siria, dove Israele conduce da mesi operazioni mirate e mantiene una presenza militare avanzata in alcune aree del Golan. La situazione si è ulteriormente complicata dopo la dissoluzione del regime Assad nel dicembre 2024, che ha lasciato un vuoto di potere favorendo l’instabilità nella regione.
La regione del Golan, contesa da Israele e Siria, continua quindi a essere teatro di frequenti azioni militari e di scontri, che riflettono l’ampia complessità del conflitto mediorientale. La presenza israeliana in quest’area è accompagnata da un costante stato di allerta e da operazioni che spesso coinvolgono civili e militari, con ripercussioni sulla sicurezza regionale.






