Washington, 14 novembre 2025 – Alcuni dipendenti del carcere a minima sicurezza di Bryan, Texas, dove è detenuta Ghislaine Maxwell per una condanna a 20 anni come complice di Jeffrey Epstein, sono stati licenziati per accesso non autorizzato al sistema di posta elettronica del Federal Bureau of Prisons. La notizia è stata confermata da Leah Saffian, avvocata della Maxwell, secondo cui gli impiegati hanno violato le norme accedendo impropriamente alla corrispondenza riservata della detenuta.
Accesso improprio alle email di Ghislaine Maxwell
La vicenda è emersa dopo che una “talpa” ha condiviso con il deputato democratico Jamie Raskin una presunta corrispondenza privata tra Maxwell e il suo legale. Nei messaggi si discuteva della volontà della donna di richiedere una commutazione della pena e si faceva riferimento ai privilegi concessi durante la detenzione. Tali rivelazioni hanno portato al licenziamento degli addetti coinvolti, accusati di aver violato la privacy e la sicurezza del sistema carcerario.
Il contesto del caso
Ghislaine Maxwell, figura centrale nel caso Epstein, è stata condannata nel giugno 2022 per traffico sessuale di minori e altri reati legati al finanziere statunitense Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nel 2019. Maxwell, figlia dell’editore britannico Robert Maxwell, è stata riconosciuta colpevole di aver adescato diverse ragazze minorenni per conto di Epstein tra il 1994 e il 2004. La sua detenzione avviene in un contesto di alta sicurezza ma, come dimostra l’episodio delle email, non mancano problemi di gestione interna e violazioni procedurali.
Jeffrey Epstein, arrestato nel luglio 2019 e morto pochi mesi dopo in circostanze ufficialmente riconosciute come suicidio, era noto per essere un imprenditore e finanziere coinvolto in uno dei più gravi scandali di abusi sessuali e traffico internazionale di minori. La sua rete di relazioni includeva numerose personalità di spicco della politica e dell’alta società, come documentato nell’album di compleanno realizzato da Maxwell nel 2003, ora reso pubblico dal Congresso americano.
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