Si avvicina il via libera della Slovacchia al diciannovesimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, attualmente bloccato proprio da Bratislava. Il premier slovacco Robert Fico ha indicato una possibile apertura durante un intervento alla commissione per gli Affari europei della Camera.
Slovacchia: vicino l’ok alle sanzioni dell’Ue alla Russia
Fico ha riferito che nella bozza di conclusioni del vertice Ue di domani è stato inserito un paragrafo in cui si invita la Commissione europea a reagire “rapidamente e con fermezza” sui prezzi dell’energia, tema cruciale per la Slovacchia. Inoltre, Bratislava ha richiesto un’integrazione riguardante l’industria automobilistica, con la proposta di rivedere il divieto sui motori a combustione a partire dal 2035, per raggiungere un compromesso con gli altri Stati membri.
Se le conclusioni del vertice Ue accoglieranno queste richieste, Fico ha dichiarato che probabilmente comunicherà al cancelliere tedesco Friedrich Merz il suo assenso al pacchetto sanzionatorio, che riguarda principalmente il settore del gas russo. Fonti europee confermano che questa ipotesi è attualmente al centro delle discussioni.
Il contesto internazionale e il ruolo della Slovacchia
L’apertura slovacca si inserisce in un quadro europeo di crescente pressione sulla Russia, con la Lettonia e altri Paesi che sostengono il rafforzamento e l’ampliamento delle sanzioni per obbligare Mosca a negoziare una pace in Ucraina. La ministra degli Esteri lettone, Baiba Braze, ha sottolineato come la NATO disponga di tutti gli strumenti necessari per sostenere l’Ucraina e far cedere la Russia, ribadendo la necessità di un aumento della pressione attraverso misure economiche severe.
Parallelamente, la recente firma di un Trattato di Amicizia tra Germania e Regno Unito, con Merz e il premier britannico Keir Starmer, conferma la volontà occidentale di rafforzare la cooperazione in campo di difesa e sicurezza, con l’Ucraina al centro dell’attenzione strategica.
La Slovacchia, membro dell’Ue e della NATO, ha pesato finora le sue scelte soprattutto in relazione alla sicurezza delle forniture energetiche, motivo che ha portato a due precedenti veti sui pacchetti sanzionatori. Ora, con l’inclusione delle sue richieste nella bozza finale, il governo di Bratislava sembra pronto a sbloccare la situazione, aprendo la strada all’approvazione del nuovo regime di sanzioni europee contro Mosca.






