Domenica il primo turno, dopo il caos del voto annullato
La Romania torna alle urne domenica 4 maggio, dopo il contestato annullamento del primo turno delle presidenziali. In testa nei sondaggi c’è George Simion dell’ultradestra nazionalista, seguito da Nicusor Dan e Crin Antonescu. Due candidati in forte crescita per il ballottaggio del 18 maggio.
La Romania si avvia verso un’importante tornata elettorale il 4 maggio, a pochi mesi dal controverso annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali. Questo evento ha visto la vittoria dell’estremista di destra Calin Georgescu, accusato di aver beneficiato di ingerenze russe. La nuova elezione si preannuncia cruciale, con l’obiettivo di evitare ulteriori polemiche e tensioni politiche.
George Simion in testa ai sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi, il candidato che sta guadagnando il consenso degli elettori è George Simion, leader del partito Alleanza per l’unità dei romeni (AUR). Attualmente, Simion si attesta intorno al 30% delle preferenze, un dato che lo posiziona nettamente in testa rispetto agli altri candidati. La sua campagna si basa su un forte richiamo al nazionalismo e a posizioni sovraniste, elementi che sembrano risuonare con una parte significativa della popolazione, preoccupata per le influenze esterne e desiderosa di un ritorno a valori più tradizionali.
Possibili avversari al ballottaggio
Nel probabile ballottaggio del 18 maggio, Simion dovrebbe affrontare uno tra Nicusor Dan, sindaco di Bucarest e candidato indipendente, e Crin Antonescu, rappresentante del partito liberale, entrambi stimati attorno al 20%. A seguire, Victor Ponta, ex premier socialdemocratico, si presenta come indipendente con un consenso che si attesta all’11%. Infine, Elena Lasconi, sindaca e figura di spicco del centrodestra moderato, sembra subire una flessione notevole, con le sue preferenze scese al 6%, un dato preoccupante rispetto alle aspettative di inizio campagna.
Un confronto decisivo a Bucarest
Oggi a Bucarest è previsto un confronto fra i candidati, un momento cruciale per delineare le strategie e le posizioni in vista del voto imminente. La tensione è palpabile, non solo per l’importanza della scelta politica, ma anche per il contesto complesso in cui si svolgono queste elezioni, segnato da un clima di incertezze e sfide interne ed esterne. La Romania, insomma, si trova a un bivio, e il risultato di queste elezioni potrebbe avere ripercussioni significative non solo a livello nazionale, ma anche sull’assetto politico dell’intera regione.