Roma, 9 settembre 2025 – È iniziata a Roma la tradizionale festa del Fatto Quotidiano, ma l’evento ha subito acceso un acceso dibattito politico e sociale. A poche centinaia di metri dal Circo Massimo, cuore della manifestazione, si è svolto un flash-mob di protesta da parte di una trentina di ebrei romani, contrari all’iniziativa organizzata per denunciare il “genocidio in atto a Gaza”.
Protesta della Comunità Ebraica Romana: “Sostenuti da Hamas? No, basta con il sostegno ai terroristi”

Il gruppo di manifestanti, radunato in piazza Ugo La Malfa sotto la statua di Giuseppe Mazzini, ha espresso il proprio dissenso con cori a favore di Israele e contro gli organizzatori del flash-mob, accusati di essere “sostenuti da Hamas e dai terroristi islamici”. Angelo Pavoncello, portavoce della Comunità ebraica romana e organizzatore della protesta, ha dichiarato: “Siamo stanchi di vedere manifestazioni in sostegno di Hamas. Israele sta combattendo una guerra che potrebbe concludersi con la liberazione degli ostaggi”. Pavoncello ha inoltre citato Alessandro Di Battista, attivista coinvolto nel flash-mob, ricordandone una foto con un portavoce riconosciuto come legato ai terroristi palestinesi.
Le forze dell’ordine hanno contenuto il sit-in, impedendo tensioni maggiori. Nel frattempo, a pochi metri di distanza, al Circo Massimo venivano proiettate immagini della Striscia di Gaza e le prime pagine del Fatto Quotidiano, che descrivono la situazione come un “genocidio”. Questa narrazione ha alimentato ulteriori divisioni, con alcuni presenti che hanno definito il quotidiano romano come un “megafono dei terroristi”.
Tensioni e repliche: dal palco del Circo Massimo alle dichiarazioni di Moni Ovadia e Di Battista
Il confronto si è ulteriormente acceso quando alcuni partecipanti al flash-mob hanno risposto alle accuse. Luca Sommi ha smentito ogni legame con Hamas: “Noi non siamo sostenuti da nulla se non dalla libertà delle nostre idee”. Ha aggiunto, rivolgendosi alla Comunità ebraica, che “probabilmente qualcuno ha contatti con Hamas, ma noi vogliamo la pace e la liberazione degli ostaggi”.
Tra i presenti anche Moni Ovadia, noto per il suo impegno a favore della causa palestinese, che ha risposto con ironia e durezza alle accuse: “Magari Hamas mi sovvenzionasse, farebbero comodo dei quattrini in più. Queste persone sono una banda di idioti e andrebbero dallo psichiatra”.
Interpellato sull’accusa di Pavoncello, Alessandro Di Battista ha commentato: “Se la comunità ebraica dice che sono sostenuto da Hamas, significa che sono dalla parte giusta della storia”.
Il clima di tensione tra le due fazioni ha quindi caratterizzato la giornata di apertura della festa del Fatto Quotidiano, mentre all’interno del Circo Massimo si sono susseguiti interventi e collegamenti, tra cui quello con la Global Sumud Flotilla, che ha fatto luce sull’attacco subito durante una missione in Libia.
L’evento ha visto infine il susseguirsi di cori “Palestina Libera” e un appello corale a dire “basta” alla violenza, riflettendo la complessità del dibattito su uno dei conflitti più drammatici e controversi del nostro tempo.
Fonte: Davide Di Carlo - MO, la Comunità ebraica romana contesta il flash-mob al Circo Massimo. "sostenuti da Hamas"






