Mosca, 14 agosto 2025 – Alla vigilia del vertice in Alaska con il presidente americano Donald Trump, il presidente russo Vladimir Putin ha convocato i massimi esponenti del potere russo per una riunione di consultazione. Nel corso dell’incontro, Putin ha sottolineato gli sforzi sinceri e energici dell’amministrazione Trump per fermare le ostilità e trovare una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina.
Putin riconosce l’impegno di Trump per la pace
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, Putin ha espresso che l’amministrazione statunitense sta lavorando con serietà per porre fine alla crisi e raggiungere accordi nell’interesse di tutte le parti coinvolte nel conflitto. Il presidente russo ha evidenziato che tali intese saranno fondamentali per creare condizioni di pace durature tra Russia e Stati Uniti, in Europa e nel mondo intero.
Questa dichiarazione arriva dopo una telefonata di quasi due ore tra i due leader, durante la quale Putin ha ringraziato Trump per l’impegno volto alla cessazione delle ostilità. A seguito della conversazione, la Russia ha annunciato una tregua di 30 giorni che prevede la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, pur ponendo condizioni quali lo stop totale all’invio di aiuti militari e di intelligence a Kiev.
La scadenza del trattato New Start e le prospettive future
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la volontà che i futuri incontri bilaterali tra Russia e Usa, successivi al vertice previsto per domani, siano dedicati alla stipula di nuovi accordi sul controllo delle armi strategiche nucleari. Questa prospettiva, secondo Putin, potrebbe essere determinante per garantire “la pace in tutto il mondo”.
Attualmente, il New Start rappresenta l’ultimo trattato ancora in vigore tra Mosca e Washington in materia di controllo degli armamenti strategici nucleari. Tuttavia, la sua validità è prevista fino al prossimo febbraio, rendendo urgente un’intesa che possa sostituirlo o estenderlo. Putin ha sottolineato che l’obiettivo di mantenere la stabilità globale sarà raggiungibile “se raggiungiamo accordi nella sfera degli armamenti offensivi strategici nei prossimi stadi” dei negoziati.
Il New Start, Firmato a Praga l’8 aprile 2010 dagli allora presidenti Barack Obama e Dmitrij Medvedev, il trattato prevede limiti precisi: un massimo di 1.550 testate nucleari e 700 vettori nucleari operativi tra missili balistici intercontinentali (ICBM), missili lanciati da sottomarini (SLBM) e bombardieri pesanti.
Entrato in vigore il 5 febbraio 2011, il New START è stato prorogato fino al febbraio 2026, data in cui è prevista la sua scadenza definitiva. Tuttavia, nel febbraio 2023 la Russia ha sospeso la sua partecipazione, pur non ritirandosi formalmente dall’accordo. Questa sospensione ha complicato il quadro delle relazioni internazionali nel settore del disarmo nucleare, rendendo urgente la negoziazione di nuovi accordi.
Contesto e reazioni internazionali
Il vertice di domani rappresenta un momento cruciale nel tentativo di mediazione per la guerra in Ucraina, giunta al 1.119° giorno. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con cautela la tregua sulle infrastrutture energetiche, sottolineando la necessità di maggiori dettagli e auspicando un ruolo di garanzia da parte degli Usa.
Parallelamente, i leader europei, come il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron, hanno confermato la continuità del sostegno militare a Kiev, ribadendo l’importanza di una pace giusta e duratura per l’Ucraina.
Il vertice di domani in Alaska sarà quindi un appuntamento strategico per definire i prossimi passi verso la riduzione del conflitto e la normalizzazione delle relazioni tra le due superpotenze.






