Bruxelles, 2 ottobre 2025 – È stata indetta per questa mattina alle 10:30 una protesta davanti alla sede del Parlamento europeo a Bruxelles, promossa da eurodeputati e dipendenti dell’Eurocamera in solidarietà con gli attivisti della Flotilla recentemente arrestati. Tra i fermati figurano due eurodeputate italiane, Annalisa Corrado del Partito Democratico e Benedetta Scuderi di Europa Verde, entrambe impegnate in prima linea nelle iniziative a favore della pace e dei diritti umani.
Protesta a Bruxelles per la Flotilla: messaggi chiave e partecipazione
La manifestazione, organizzata per esprimere sostegno agli attivisti della Flotilla, si terrà all’esterno della sede del Parlamento europeo. I messaggi principali della protesta saranno: “Libertà per la Flotilla“, “La solidarietà non è un crimine“ e un appello affinché l’Unione Europea protegga gli attivisti impegnati in operazioni umanitarie. L’eurodeputato spagnolo dei Verdi, Jaume Asens i Llodrà, ha convocato i colleghi via email promuovendo l’iniziativa. Tra i partecipanti italiani sono attesi eurodeputati e staff di Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e Partito Democratico.
I profili delle eurodeputate italiane coinvolte
Annalisa Corrado, in carica dal luglio 2024 per il Partito Democratico nel gruppo S&D, è un’ingegnera meccanica e ambientalista di lunga esperienza. Laureata all’Università La Sapienza di Roma e attiva nel campo delle energie rinnovabili e della sostenibilità ambientale, ha partecipato alla spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla contro il blocco navale della Striscia di Gaza nell’estate 2025.
Anche Benedetta Scuderi, eurodeputata dal 2024 per Europa Verde nel gruppo Verdi/ALE, è tra gli arrestati. Con una formazione giuridica e una specializzazione in sostenibilità, Scuderi ha un ruolo attivo nella politica europea ambientalista ed è stata parte integrante della spedizione umanitaria. Entrambe le deputate rappresentano una voce importante nel Parlamento europeo per le tematiche umanitarie e ambientali.
La protesta di oggi vuole sottolineare l’urgenza di tutelare chi si impegna in missioni umanitarie e di preservare i diritti fondamentali di associazione e solidarietà all’interno dell’Unione Europea.






