WASHINGTON, 14 dicembre 2025 – Un giudizio severo arriva dal Wall Street Journal sull’attuale amministrazione di Donald Trump, eletto nuovamente alla presidenza degli Stati Uniti all’inizio di quest’anno. In un editoriale critico, il quotidiano economico-finanziario mette in dubbio l’efficacia del presidente, affermando che potrebbe star perdendo il suo “tocco magico” e sottolineando come i primi undici mesi del suo mandato siano stati segnati da umori altalenanti, sfide complesse e segnali inquietanti.
Le criticità del secondo mandato di Trump
Il Wall Street Journal descrive la presidenza Trump come un razzo che non decolla verso l’alto, ma si muove lateralmente o addirittura scende. Tra i problemi evidenziati, il calo nei sondaggi di gradimento e le profonde divisioni nella sua base politica, sia a Capitol Hill che all’interno del movimento MAGA, aggravate da scandali come quello legato a Epstein. Inoltre, viene criticata la gestione delle politiche migratorie, con particolare riferimento alle deportazioni considerate brutali e impopolari.
Un punto dolente è rappresentato anche dal linguaggio del presidente, che il quotidiano definisce come un’“ossessione infantile per gli insulti”, tollerata dai suoi sostenitori come una sorta di “tassa Trump”, ma che in un contesto di crescente violenza politica rischia di provocare conseguenze negative. Il Wsj sottolinea come il clima attuale sia molto più teso rispetto al 2015, anno in cui Trump si candidò per la prima volta alla Casa Bianca, e che l’intolleranza verso questo tipo di atteggiamenti possa tradursi in un ulteriore calo di consenso.
Trump e la comunicazione inefficace sulle questioni economiche
Sul fronte economico, il presidente è stato accusato di aver gestito male la comunicazione sull’inflazione e sull’accessibilità economica, liquidando le preoccupazioni come “bufale” diffuse dai democratici. Il Wsj paragona questa situazione a quella vissuta dall’ex presidente Lyndon B. Johnson, che durante il suo secondo mandato si trovò ad affrontare una crescente ostilità pubblica per le conseguenze delle sue politiche economiche, con la celebre frase rivolta ai cittadini: “Non siete mai stati così bene!”.
Inoltre, il quotidiano sottolinea la disconnessione tra la percezione del presidente e quella della popolazione: mentre Trump investe risorse e tempo per progetti simbolici come la costruzione di una sala da ballo nella Casa Bianca, molti cittadini non avvertono segni di miglioramento nella situazione economica.
La gestione dell’IA
Particolarmente critica è la gestione dell’intelligenza artificiale (IA), settore nel quale Trump ha concesso ampia libertà ai cosiddetti “broligarchi”, ossia le grandi aziende tecnologiche, ignorando le preoccupazioni della popolazione riguardo ai rischi occupazionali e sociali derivanti dall’adozione massiccia di queste tecnologie. L’editoriale evidenzia come questa politica possa risultare dannosa per molti cittadini, soprattutto per i giovani tra i trent’anni e i quarant’anni, che faticano a realizzare progetti di vita come l’acquisto di una casa o la formazione di una famiglia.
Il Wall Street Journal conclude ricordando che il prossimo discorso sullo Stato dell’Unione, previsto per gennaio, rappresenta una potenziale occasione per Trump di rilanciare il proprio mandato, concentrandosi su temi di reale interesse per il Paese come l’IA, l’inflazione e le sfide socioeconomiche degli americani di mezza età. Tuttavia, sottolinea anche che “quei discorsi non hanno più il potere di una volta” e che sarà difficile invertire la tendenza negativa senza un cambio di strategia e tono.






