Washington, 9 novembre 2025 – A oltre quindici anni dalla sua introduzione, l’Affordable Care Act (ACA), comunemente chiamato Obamacare, rimane una delle riforme più significative e controverse nella storia della sanità statunitense. Promossa con forza dall’ex presidente Barack Obama nel 2010, questa legge ha radicalmente trasformato il sistema sanitario americano, ampliando la copertura assicurativa a milioni di cittadini fino ad allora esclusi dall’accesso alle cure. Tuttavia, la sua attuazione è stata segnata da numerose sfide politiche, giudiziarie e sociali, con tentativi di abrogazione e modifiche sostanziali, soprattutto durante la presidenza di Donald Trump.
L’origine e gli obiettivi dell’Obamacare
Firmata il 25 marzo 2010, la riforma sanitaria nota come Obamacare è stata ideata per superare le lacune di un sistema sanitario prevalentemente privato e caratterizzato da una copertura assicurativa insufficiente per molte fasce della popolazione. Prima dell’entrata in vigore della legge, milioni di americani non avevano alcuna assicurazione sanitaria, mentre i programmi pubblici come Medicaid, destinato ai più poveri, e Medicare, rivolto agli anziani sopra i 65 anni, coprivano solo una minoranza.
L’obiettivo principale della riforma era quello di estendere la copertura assicurativa, garantendo a circa 32 milioni di persone in più la possibilità di accedere a una polizza sanitaria, spesso integrata da sussidi pubblici. Tra le novità più rilevanti, l’Obamacare ha introdotto sussidi federali per famiglie con reddito fino a 88mila dollari annui, l’obbligo per le compagnie assicurative di accettare anche persone con condizioni preesistenti senza applicare costi maggiorati, e l’estensione della copertura Medicaid da 48 a 70 milioni di persone.
Inoltre, la riforma ha previsto l’inclusione dei figli fino a 26 anni nella polizza sanitaria dei genitori e ha fissato un tetto massimo alle spese sanitarie a carico delle famiglie, pari a 11.900 dollari annui. È stato anche introdotto un obbligo individuale di assicurazione, con multe per chi non si fosse dotato di una polizza sanitaria adeguata.
Le sfide politiche e giudiziarie: il ruolo di Donald Trump
Nonostante l’importanza della riforma, l’Obamacare ha incontrato una forte opposizione politica, in particolare da parte del Partito Repubblicano. Nel 2017, l’allora presidente Donald Trump, ha tentato ripetutamente di abrogare la legge, in linea con le promesse fatte durante la campagna elettorale. Dopo l’approvazione da parte della Camera dei Rappresentanti, il progetto di abrogazione è però naufragato al Senato, a causa di voti contrari decisivi come quello di John McCain, Rand Paul e della senatrice Susan Collins.
Un ulteriore colpo alla riforma è arrivato nel dicembre 2018, quando un giudice federale del Texas, Reed O’Connor, ha dichiarato incostituzionale l’obbligo individuale di acquistare una polizza assicurativa, accogliendo un ricorso di diversi Stati repubblicani. Questa sentenza ha aperto un contenzioso destinato a essere discusso dalla Corte Suprema, con il Partito Democratico che ha annunciato il suo ricorso.
Durante la sua presidenza, Trump ha però promosso alcune modifiche alla legge, tra cui l’abolizione dell’Individual mandate, cioè l’obbligo di assicurazione sanitaria con relativa sanzione, ridisegnando così il panorama delle coperture assicurative negli Stati Uniti.
L’evoluzione del sistema sanitario Usa e le sfide attuali
Il sistema sanitario degli Stati Uniti rimane unico tra i paesi sviluppati per la sua natura mista, caratterizzata da programmi pubblici come Medicare e Medicaid, affiancati da un mercato assicurativo prevalentemente privato. Nonostante gli sforzi dell’Obamacare per garantire una copertura più ampia, circa 23,5 milioni di americani hanno ancora difficoltà ad accedere a cure mediche complete.
Un tema attuale e di grande rilievo è rappresentato dal costo elevato dei farmaci, che negli Stati Uniti è tra i più alti al mondo. Proprio il presidente Trump, nel 2025, ha annunciato un accordo storico con le aziende farmaceutiche Novo Nordisk ed Eli Lilly per abbattere i prezzi dei farmaci anti-obesità, quali Wegovy e Ozempic, abbattendo drasticamente i costi mensili da oltre mille a circa 350 dollari attraverso il portale federale TrumpRx, operativo dal 2026. Questo accordo rappresenta una nuova frontiera nella politica sanitaria americana, con l’obiettivo di rendere più accessibili terapie costose e di crescente domanda.
La battaglia per il controllo del mercato farmaceutico, valutato in circa 150 miliardi di dollari nel prossimo decennio, vede in prima linea anche Pfizer, impegnata in una disputa legale per acquisire la startup biotech Metsera, attiva nello sviluppo di nuovi farmaci anti-obesità. Queste dinamiche industriali e politiche riflettono come la sanità americana sia oggi uno degli ambiti più strategici e controversi a livello globale.






