Roma, 4 dicembre 2025 – Il New York Times ha avviato una causa legale contro il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, contestando le recenti restrizioni imposte dall’amministrazione Trump all’accesso della stampa alle informazioni militari. L’azione legale, che sarà presentata presso la corte federale di Washington, DC, vede come imputati il Dipartimento della Difesa, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il portavoce capo del Pentagono, Sean Parnell.
Il contesto della causa: restrizioni alla libertà di stampa
La disputa nasce dalla nuova politica introdotta a ottobre 2025, che ha costretto i giornalisti accreditati al Pentagono a consegnare i propri tesserini stampa in cambio di una dichiarazione di adesione a severe restrizioni sulla copertura delle attività militari. Secondo il New York Times, questa misura rappresenta un tentativo di controllo governativo sulla narrazione delle informazioni, in violazione del diritto costituzionale alla libertà di stampa garantito dal Primo e Quinto Emendamento degli Stati Uniti.
Charlie Stadtlander, portavoce del quotidiano, ha dichiarato: «Questa politica è un tentativo di esercitare un controllo sulla segnalazione di ciò che non piace al governo, violando il diritto della stampa libera di cercare informazioni, garantito dalla Costituzione».
Le figure coinvolte: Hegseth e Parnell
La causa nomina come imputati Pete Hegseth, il controverso segretario alla Difesa nominato da Donald Trump nel 2025, e Sean Parnell, portavoce capo del Pentagono. Hegseth è noto per aver adottato una linea dura nelle politiche di difesa, inclusa la recente decisione di sospendere tutte le operazioni cibernetiche offensive contro la Russia, segnando un cambiamento significativo nella strategia militare statunitense.
Questa azione legale si inserisce in un quadro di crescente tensione tra il governo e i media, con accuse di limitazioni che minano la trasparenza e il diritto dei giornalisti di informare l’opinione pubblica sulle attività del Dipartimento della Difesa. La querelle giunge in un momento di particolare complessità politica e militare, con il Pentagono al centro di delicate questioni internazionali e interne.






