Il Cairo, 12 dicembre 2025 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è atteso al Cairo per la firma di un accordo multimiliardario sul gas con l’Egitto, un evento che segna un passo diplomatico significativo dopo 15 anni dall’ultima visita ufficiale di un premier israeliano in Egitto. La notizia, riportata da Times of Israel e confermata da fonti statunitensi di alto livello, indica che i preparativi della visita sono in corso con il coinvolgimento di diplomatici americani e funzionari israeliani.
Un accordo energetico da 35 miliardi di dollari
L’intesa sul gas naturale, del valore stimato di circa 35 miliardi di dollari, rappresenta un investimento strategico per entrambe le nazioni, in particolare per Israele, che potrebbe incrementare le proprie esportazioni. Tuttavia, il progetto non è privo di criticità: il ministro israeliano dell’Energia, Eli Cohen, ha espresso preoccupazioni riguardo all’esaurimento delle riserve nazionali e ai rischi per la sicurezza energetica, determinando un rallentamento nell’approvazione dell’accordo. Cohen ha chiarito che la firma non avverrà finché non saranno risolti tutti i dettagli, inclusi i disaccordi sulla sicurezza con l’Egitto.
La visita di Netanyahu, che vedrà un incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, è vista come un importante successo diplomatico e mediatico in vista delle prossime elezioni israeliane, oltre che un modo per distogliere l’attenzione dalle tensioni interne al paese.

Il ruolo dell’Egitto la visita di Netanyahu
L’Egitto, guidato dal presidente al-Sisi, occupa un ruolo cruciale nella stabilizzazione della regione, soprattutto dopo il recente vertice di pace a Sharm el-Sheikh, dove è stato firmato un accordo storico per il cessate il fuoco a Gaza con la mediazione degli Stati Uniti e la partecipazione di molteplici attori internazionali. Al-Sisi ha ribadito l’importanza di mantenere la pace e ha sottolineato la necessità che la guerra a Gaza sia “l’ultima nel Medio Oriente”. Il Cairo sta inoltre lavorando per istituire un’autorità di transizione palestinese, selezionando tecnocrati per governare la Striscia di Gaza, in un contesto in cui la sicurezza rimane una priorità, anche alla luce del continuo flusso di armi verso i gruppi jihadisti attraverso tunnel e droni.
L’Egitto, oltre a essere un mediatore chiave, è un partner energetico fondamentale per Israele, da cui importa circa il 20% della propria energia dai giacimenti offshore israeliani. La visita di Netanyahu si inserisce quindi in un quadro più ampio di relazioni strategiche e di sicurezza regionale, che coinvolgono anche gli Stati Uniti, con l’ipotesi di un vertice trilaterale con il presidente americano Donald Trump e il presidente al-Sisi nei prossimi giorni.
L’ufficio del primo ministro israeliano, pur dichiarando di non essere a conoscenza dei dettagli, sta collaborando con Washington per finalizzare la visita, che si configura come un evento di grande rilievo per il futuro delle relazioni israelo-egiziane e per la geopolitica energetica del Medio Oriente.






