Mosca, 27 luglio 2025 – Le difese aeree russe hanno intercettato e abbattuto nella notte un numero record di droni ucraini, in quello che rappresenta il più recente episodio dell’escalation militare tra Russia e Ucraina. Lo ha comunicato il ministero della Difesa russo attraverso un post su Telegram.
Attacco massiccio di droni ucraini respinto da Mosca
Tra ieri sera alle 21:00 ora locale (20:00 in Italia) e le prime ore di questa mattina, le forze di difesa aerea russe hanno dichiarato di aver abbattuto un totale di 296 droni ucraini in azioni di intercettazione condotte in 13 regioni del Paese, inclusa la regione di Mosca, la Crimea occupata e le aree sul Mar Nero. Il maggior numero di velivoli senza pilota distrutti, 36, è stato segnalato nella regione di Bryansk, al confine occidentale della Federazione Russa.
Le altre regioni coinvolte includono Belgorod, Vladimir, Voronezh, Ivanovo, Kaluga, Kursk, Oryol, Ryazan, Smolensk, Tver e Tula. Questi attacchi missilistici e droni rappresentano l’ennesimo tentativo di Kiev di colpire obiettivi militari e infrastrutture russe, mentre Mosca continua a rafforzare le sue contromisure di difesa aerea.
Contesto del conflitto e diplomazia in corso
Intanto, sul fronte diplomatico, si sono svolti a Riad colloqui tra delegazioni russe e statunitensi con l’obiettivo di negoziare un possibile cessate il fuoco in Ucraina. I colloqui, durati oltre 12 ore, non hanno ancora prodotto un accordo definitivo e la dichiarazione congiunta sull’esito è attesa per domani. Mosca ha messo al centro delle discussioni la sicurezza della navigazione commerciale nel Mar Nero.
Sul terreno, la guerra prosegue con intensità: le forze ucraine hanno abbattuto quattro elicotteri russi nella regione di Belgorod, mentre un attacco missilistico russo nella città di Sumy ha provocato oltre 90 feriti, tra cui numerosi bambini.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato l’importanza di preparare misure concrete sulla sicurezza con i partner europei, mentre il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha denunciato la volontà della Russia di “continuare il terrore” attraverso attacchi indiscriminati contro infrastrutture civili. Il conflitto rimane una delle crisi più complesse e sanguinose dell’Europa contemporanea, con conseguenze umanitarie e geopolitiche di ampio respiro.






