Roma, 13 settembre 2025 – L’omicidio di Charlie Kirk, noto attivista politico conservatore statunitense e fondatore di Turning Point USA, continua a scuotere il dibattito politico internazionale, con ripercussioni anche in Italia. La premier Giorgia Meloni, intervenuta oggi alla festa dell’Udc presso l’hotel Crowne Plaza di Roma, ha rivolto un duro attacco alla sinistra italiana, accusandola di giustificare e minimizzare la violenza politica.
Meloni denuncia un doppio standard della sinistra sulla violenza politica

Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ha sottolineato come l’odio e la violenza politica stiano drammaticamente tornando alla ribalta, portando a una situazione insostenibile. “Sono stata accusata di diffondere odio dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano, giustificano o addirittura festeggiano l’omicidio intenzionale di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere le sue idee”, ha affermato Meloni. Il riferimento è diretto a Charlie Kirk, ucciso il 10 settembre scorso durante una conferenza alla Utah Valley University di Orem, Utah, dove è stato colpito al collo da colpi di arma da fuoco e deceduto poco dopo in ospedale.
Meloni ha criticato in particolare alcuni intellettuali di sinistra, citando il matematico Piergiorgio Odifreddi, che aveva pubblicato commenti considerati dalla premier “disumani e spaventosi”. Odifreddi aveva infatti affermato che “sparare a Martin Luther King e a un esponente Maga non è la stessa cosa”, una dichiarazione che, secondo Meloni, riflette un pericoloso atteggiamento di giustificazione della violenza contro chi non condivide le idee politiche della sinistra.
“È arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare e giustificare la violenza di chi non la pensa come loro. Queste tesi sono pericolose e antitetiche alla democrazia”, ha concluso la premier, ricevendo un simbolico riconoscimento con una maglia azzurra numero 1, a sottolineare il suo ruolo di “capitana” del governo italiano.
Le circostanze dell’omicidio di Charlie Kirk e le reazioni internazionali
Charlie Kirk, nato nel 1993 a Arlington Heights, Illinois, è stato uno dei volti più noti del conservatorismo americano. Fondatore di Turning Point USA, organizzazione volta a promuovere valori tradizionali e conservatori nei campus universitari statunitensi, Kirk era anche un autore e conduttore radiofonico. La sua morte ha scatenato un’ondata di reazioni nel mondo politico, con accuse e tensioni che si sono amplificate soprattutto sui social media.
L’omicidio è avvenuto durante uno dei suoi eventi universitari, parte del tour “The American Comeback Tour”. Il killer, ancora ignoto, ha sparato un solo colpo di precisione dal tetto di un edificio accanto al luogo della conferenza, colpendo Kirk al collo. Nonostante l’arresto di due sospetti, entrambi sono stati rilasciati per mancanza di prove, e le indagini proseguono.
La morte di Kirk ha alimentato anche numerose teorie del complotto, soprattutto sui social network, dove sono state analizzate in modo ossessivo le immagini e i video dell’attentato. Alcuni utenti hanno sollevato dubbi sui movimenti di persone presenti al momento dello sparo, ipotizzando segnali premonitori o addirittura complotti organizzati. Tuttavia, al momento non vi sono conferme ufficiali in merito a tali teorie.
A livello internazionale, la tragedia ha innescato un acceso dibattito sulla crescente polarizzazione politica e il ritorno della violenza come strumento di lotta ideologica, tema che la premier Meloni ha voluto portare all’attenzione anche nel contesto italiano, denunciando un clima di pericolosa giustificazione della violenza da parte di alcune forze politiche di sinistra.
Fonte: Davide Di Carlo - Charlie Kirk, la Meloni attacca la sinistra: "Commenti spaventosi, giustifica violenza"






