All’indomani dell’apertura del summit arabo-islamico, emergono crepe profonde negli Accordi di Abramo, gli storici intese siglati tra Israele e vari Paesi arabi che avevano aperto spiragli di normalizzazione diplomatica. Una bozza del documento finale del vertice, trapelata ai media, lancia un avvertimento forte: i leader presenti “minacciano tutto ciò che è stato realizzato” nelle relazioni finora costruite con Tel Aviv.
Accordi di Abramo a rischio: a Doha la decisione finale
Questa svolta assume particolare rilievo in quanto gli Accordi di Abramo non solo simboleggiano una strategia di pace e cooperazione regionale, ma rappresentano anche un importante pilastro politico per i governi coinvolti. L’eventuale ritiro di appoggio o la messa in discussione degli accordi potrebbero destabilizzare equilibri già fragili, innescare tensioni diplomatiche e generare incertezze per partner internazionali e investitori.
Il testo circolato a Doha non si limita a sottolineare una generica insoddisfazione: parla espressamente di rischi concreti per “accordi esistenti e futuri”, aprendo così la porta a un possibile ritiro di impegni o addirittura a un mancato proseguimento delle liberalizzazioni diplomatiche che negli ultimi anni avevano contribuito a ridurre l’isolamento di Israele nella regione.
Decisiva la pressione interna ai Paesi arabi
Alla ribalta anche il fattore pressione interna: diversi Paesi arabi, sotto il peso di opinioni pubbliche critiche e movimenti che contestano la normalizzazione politica con Israele, sembrano aver rivisto la loro posizione. Doha diventa così il palcoscenico di un bivio: continuare sulla strada intrapresa nel 2020 con gli Accordi di Abramo, oppure ripiegare su posture più tradizionaliste e difensive.
Nel frattempo, molti osservatori internazionali guardano con apprensione agli sviluppi del summit: le decisioni che emergeranno dal Qatar potrebbero ridefinire le alleanze nel Medio Oriente, alterare strategie diplomatiche e influire sulle dinamiche di cooperazione economica e sicurezza. L’eco politica delle dichiarazioni di Doha ha già superato i confini regionali, puntando i riflettori sulle implicazioni a lungo termine di questi contraccolpi diplomatici.






