Nuova mattinata di attacchi israeliani a Gaza: secondo delle fonti di Hamas si è toccata quota 60mila morti dall’inizio del conflitto nella Striscia
Gaza, 29 luglio 2025 – Nuovi attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza hanno provocato questa mattina la morte di almeno 14 persone e oltre 11 feriti, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Le operazioni militari, parte dell’intensificato conflitto tra Israele e Hamas, continuano a mietere vittime civili nella regione.
Nuove vittime a Gaza, attacchi in diverse zone
Fonti mediche locali hanno confermato che due palestinesi sono stati uccisi e altri feriti in un bombardamento a ovest di Gaza City. Nella zona di New Camp, a nord del campo di Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale, 8 persone hanno perso la vita e 11 sono rimaste ferite durante un altro attacco. Inoltre, quattro membri della stessa famiglia sono morti e altri sono rimasti feriti nel bombardamento di una tenda che ospitava sfollati nella zona di Mina a Khan Yunis, nel sud della Striscia. Questi episodi testimoniano la gravità della situazione umanitaria e militare che permane nel territorio.
Il bilancio complessivo delle vittime nel conflitto
Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023 sono stati uccisi 59.921 palestinesi e altri 145.233 sono rimasti feriti. Questi dati, diffusi attraverso un comunicato pubblicato su Telegram e aggiornati al 28 luglio 2025, evidenziano la drammatica escalation del conflitto che ha colpito duramente la popolazione civile della Striscia di Gaza.
Il conflitto si è intensificato dopo il massiccio attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre 2023 contro il sud di Israele, che ha causato la morte di circa 1.200 persone in territorio israeliano e la cattura di numerosi ostaggi. In risposta, Israele ha dichiarato guerra al movimento islamista, avviando un assedio totale e bombardamenti continui su Gaza.
Le violenze e le operazioni militari, come confermato oggi, continuano a causare un alto numero di vittime, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria e la tensione nella regione.






