Gerusalemme, 7 settembre 2025 – Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha definito un “errore tremendo” la recente spinta internazionale a riconoscere lo Stato palestinese, sottolineando che tale azione potrebbe innescare una risposta unilaterale da parte di Israele, con conseguenze destabilizzanti per la regione.
Israele contro il riconoscimento unilaterale della Palestina
Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri danese, Lars Løkke Rasmussen, in visita a Gerusalemme, Saar ha criticato apertamente i paesi come la Francia e il Regno Unito che hanno promosso il riconoscimento della Palestina, affermando che questa mossa renderebbe “più difficile raggiungere la pace” e “destabilizzerebbe la regione”. Il ministro ha inoltre avvertito che Israele potrebbe adottare decisioni unilaterali in risposta a tali iniziative.
La posizione israeliana arriva mentre il governo di Gerusalemme ha appena approvato una serie di nuovi insediamenti in Cisgiordania, inclusi progetti controversi come l’area E1, situata a est di Gerusalemme. La comunità internazionale ha più volte denunciato questi insediamenti come una minaccia alla fattibilità di uno Stato palestinese futuro, ricordando che tali insediamenti sono considerati illegali secondo il diritto internazionale.
Il contesto geopolitico e l’espansione del BRICS
Parallelamente, nel contesto regionale, si registra un crescente interesse del gruppo economico dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che ha esteso la sua influenza verso il Medio Oriente e Nord Africa, invitando nello scorso anno lo Stato di Palestina a presentare domanda di adesione. Questa mossa rappresenta un tentativo di riconfigurare il dibattito sulla sovranità palestinese e di rafforzare la cooperazione economica multilaterale, con potenziali benefici per l’economia palestinese nei settori energetico e tecnologico.
L’espansione del BRICS nella regione MENA indica un mutamento dell’ordine globale, con un’attenzione particolare alla de-dollarizzazione e alla creazione di alternative finanziarie che potrebbero facilitare la crescita economica palestinese al di fuori dell’influenza occidentale.
In questo quadro complesso, le tensioni tra Israele e la comunità internazionale sul riconoscimento della Palestina e le mosse israeliane in Cisgiordania restano un elemento cruciale per la stabilità regionale.





