Il riconoscimento dello Stato di Palestina si amplia ulteriormente a livello internazionale. Nella giornata odierna, tre importanti Paesi occidentali – Regno Unito, Australia e Canada – hanno formalmente riconosciuto la Palestina come Stato sovrano, rilanciando le speranze di una soluzione a due Stati nel conflitto israelo-palestinese.
Regno Unito, Australia e Canada riconoscono la Palestina: nuove aperture diplomatiche
Il Regno Unito ha ufficializzato il riconoscimento dello Stato di Palestina tramite un annuncio del premier Keir Starmer sulla piattaforma X. Questa decisione rappresenta un passo significativo, dato che il Regno Unito è una delle nazioni occidentali più influenti e membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Anche l’Australia, con una dichiarazione del primo ministro Anthony Albanese, ha confermato la propria adesione a uno sforzo internazionale coordinato con Canada e Regno Unito per sostenere la Palestina. Il riconoscimento australiano segue l’esempio del Canada, che si è già espresso ufficialmente attraverso il primo ministro Mark Carney, sottolineando la volontà di collaborare per la costruzione di un futuro pacifico sia per palestinesi che per israeliani. Il Canada è la prima nazione del G7 a compiere questo passo, sebbene abbia posto condizioni quali l’indizione di elezioni palestinesi entro il 2026 e la de-militarizzazione dei territori.
Contesto e status attuale
Lo Stato di Palestina, proclamato unilateralmente il 15 novembre 1988 da Yasser Arafat, è riconosciuto come Stato non membro con status di osservatore permanente alle Nazioni Unite dal 2012. Rivendica la sovranità su Cisgiordania e Striscia di Gaza, con Gerusalemme Est come capitale de iure e Ramallah come centro amministrativo de facto. Attualmente, circa tre quarti dei membri ONU (147 su 193) riconoscono la Palestina come Stato sovrano.
Questo nuovo riconoscimento da parte di Regno Unito, Australia e Canada rappresenta un ulteriore allineamento con la maggioranza della comunità internazionale e potrebbe avere ripercussioni importanti nelle dinamiche diplomatiche e nei tentativi di rilanciare il negoziato di pace in Medio Oriente.





