Gaza, 26 agosto 2025 – È iniziata all’alba una nuova ondata di violenza nella Striscia di Gaza, teatro di pesanti bombardamenti da parte dell’esercito israeliano (IDF) che hanno provocato un bilancio drammatico. Nel frattempo, in Israele, in particolare a Tel Aviv, decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza, bloccando l’importante autostrada Ayalon, per chiedere un accordo che conduca al rilascio degli ostaggi e alla cessazione delle ostilità.
Attacchi israeliani a Gaza: almeno 24 morti dall’alba
Secondo le fonti mediche locali e i media internazionali, tra cui Al Jazeera, gli attacchi dell’esercito israeliano hanno causato almeno 24 morti nella Striscia di Gaza dall’alba di oggi, con diverse persone ferite. I bombardamenti hanno colpito in particolare alcune abitazioni nei quartieri di Gaza City come Zeitoun e Sabra, oltre ad altre zone densamente popolate della città e del sud, come Khan Younis. Tra le vittime vi sono anche bambini, tra cui un bimbo di soli due anni ucciso nella zona centrale.
Un episodio particolarmente tragico si è verificato vicino al corridoio di Netzarim, dove un attacco ha colpito dei palestinesi in attesa di aiuti umanitari, causando la morte di almeno una persona e il ferimento di altre. Le fonti locali riferiscono che queste persone si trovavano in fila per ricevere assistenza, sottolineando l’aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia. Il Ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere che nelle ultime 24 ore i morti sono almeno 68, con oltre 180 feriti trasportati in ospedale. Molti altri rimangono sotto le macerie o non hanno ancora ricevuto soccorso.
Dal 7 ottobre 2023, data dell’inizio della guerra nella Striscia, il bilancio complessivo delle vittime palestinesi ha superato le 55 mila persone, con più di 128 mila feriti.
Proteste a Tel Aviv e mobilitazione nazionale in Israele
Mentre a Gaza si intensificano i bombardamenti, a Tel Aviv e in altre città israeliane si sono svolte manifestazioni di massa organizzate dall’Hostages and Missing Families Forum, un gruppo che riunisce famiglie di ostaggi detenuti da Hamas. Le proteste, iniziate all’alba con il blocco dell’autostrada Ayalon in direzione sud, hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di persone che chiedono con forza un accordo per il rilascio degli ostaggi e la fine del conflitto.
I manifestanti hanno srotolato bandiere israeliane davanti all’ambasciata statunitense di Tel Aviv e hanno percorso le principali strade della città, con marce previste per il pomeriggio e una grande manifestazione finale in Piazza degli Ostaggi. Tra i partecipanti, anche ex ostaggi liberati e familiari delle vittime. Hagit Chen, madre di un ragazzo rapito da Hamas nell’ottobre 2023, ha dichiarato: “Chiediamo che i nostri leader si siedano al tavolo dei negoziati e non si alzino finché non sarà raggiunto un accordo”.
In questo contesto, il conflitto tra Israele e Hamas continua a produrre un alto numero di vittime e a generare una crisi umanitaria e politica di vasta portata nella regione.






