Nel corso degli ultimi tre giorni, le forze dell’ordine hanno subito numerosi atti di violenza durante le manifestazioni in diverse città italiane, con un bilancio pesante che vede 126 poliziotti feriti e danni ingenti alle infrastrutture urbane. A denunciare la situazione è stato il segretario del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese, che ha definito la situazione “un bollettino di guerra, non un successo sindacale”.
Proteste violente in diverse città italiane: 126 poliziotti feriti
La notte di ieri a Roma si sono registrati 41 agenti feriti, tra cui un operatore della Digos colpito da un calcio allo stomaco in modo grave. Le tensioni non si sono limitate alla capitale ma hanno coinvolto anche le città di Milano, Bologna, Torino e Salerno, dove si sono verificati episodi di guerriglia urbana con auto incendiate, stazioni devastate e città messe a ferro e fuoco. Pianese ha sottolineato come chi continua a invocare la “lotta di piazza” stia trasformando le proteste in uno strumento di scontro politico, con la responsabilità diretta di ogni ferito e danno materiale.
Appello a responsabilità e regole chiare
Il segretario del Coisp ha puntato il dito contro Cgil, Usb e alcuni politici, accusandoli di alimentare la tensione sociale sfruttando il numero dei partecipanti alle manifestazioni, ma ignorando l’entità della violenza che ne deriva. “Questo cinismo è inaccettabile e pericoloso”, ha affermato, ribadendo la necessità di maggiori responsabilità e regole chiare: “Chi organizza queste manifestazioni deve rispondere penalmente e amministrativamente anche dei danni alle città e dei feriti che lascia dietro di sé”. Pianese ha ricordato che la libertà di manifestare non può diventare una copertura per chi incita allo scontro e poi si nasconde dietro uno slogan.
Le dichiarazioni arrivano in un momento di particolare tensione sociale, che vede le forze dell’ordine impegnate in prima linea nel garantire l’ordine pubblico fra crescenti difficoltà e rischi personali. La questione rimane al centro del dibattito politico e sindacale, con appelli a un confronto più responsabile e a un maggior rispetto delle norme.






