Copenaghen, 2 ottobre 2025 – Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha annunciato una nuova strategia per contrastare la cosiddetta flotta ombra russa che opera nelle acque europee. Durante un incontro con i giornalisti a Copenaghen, Macron ha spiegato che la Francia e i suoi alleati europei intendono adottare misure più incisive per limitare le attività di queste navi sospette, al fine di ridurre la capacità della Russia di finanziarsi tramite traffici illeciti.
Macron: “Agiremo contro le navi sospette nelle nostre acque”
Il presidente francese ha sottolineato che la decisione di intensificare il contrasto alla flotta russa è stata presa in vista di una prossima riunione dei capi di Stato maggiore europei, prevista per i prossimi giorni. L’obiettivo è intervenire direttamente quando si identificano navi sospette coinvolte in traffici che contribuiscono al finanziamento delle attività russe, con l’intento di ridurre significativamente la capacità finanziaria di Mosca. Questa iniziativa rientra nel più ampio contesto delle tensioni internazionali e delle sanzioni imposte alla Russia in seguito ai conflitti recenti.
Il contesto internazionale e la flotta ombra russa
La cosiddetta “flotta ombra” è composta da petroliere e mercantili che operano sotto bandiere di comodo, spesso con standard di sicurezza inadeguati e coinvolti in traffici sospetti di petrolio e armi. Episodi recenti, come l’esplosione della petroliera Seajewell tra Savona e Vado Ligure — oggetto di indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Genova per sospetto terrorismo — e vari attacchi a navi russe in porti del Mediterraneo e del Baltico, hanno riportato l’attenzione su questa rete sommersa.
La Francia è tra i Paesi europei che stanno valutando nuove misure per fermare queste navi ombra, nel quadro di uno sforzo internazionale più ampio contro pirateria, traffici illeciti e il rischio ambientale derivante da imbarcazioni spesso prive di certificazioni adeguate. In questo contesto si inserisce l’intervento francese a Saint-Nazaire, segnale di una crescente collaborazione tra intelligence e forze armate europee.
Anche il recente sorvolo di droni sulla Danimarca, Stato membro di UE e NATO, ha alimentato la tensione e spinto Parigi ad agire con maggiore determinazione per controllare le attività sospette nelle proprie acque territoriali.






