Parigi, 23 settembre 2025 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un appello diretto al suo omologo statunitense, Donald Trump, sul tema della pace e del conflitto in corso. Nel corso di un’intervista rilasciata a BFM TV da New York, Macron ha sottolineato con fermezza che il premio Nobel per la pace, a cui Trump aspira, potrà essere conquistato solo se “fermerà questa guerra”.
Macron: il Nobel per la Pace dipende dalla fine del conflitto
Il capo di Stato francese ha evidenziato la responsabilità politica di Trump nel contesto internazionale, facendo riferimento alla sua dichiarata mobilitazione e all’ambizione di ottenere il prestigioso riconoscimento. “Vedo un presidente americano che è mobilitato, che afferma ‘voglio il premio Nobel per la pace’. Il premio Nobel della pace è possibile soltanto se lui ferma questa guerra”, ha affermato Macron, ribadendo così l’importanza di un impegno concreto per l’interruzione delle ostilità.
L’intervento di Macron arriva all’indomani del suo riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, una mossa che ha riacceso il dibattito internazionale sulla questione mediorientale.
La questione palestinese: quando Israele riconoscerà lo Stato
Sul fronte palestinese, Macron ha dichiarato che lo Stato di Palestina sarà creato solo nel momento in cui Israele ne riconoscerà ufficialmente l’esistenza. “Lo stato di Palestina sarà realmente creato il giorno in cui lo stato di Israele lo riconoscerà”, ha spiegato il presidente francese, sottolineando la necessità di un accordo bilaterale come condizione imprescindibile per la pace duratura.
Questo riconoscimento si inserisce in un quadro internazionale complesso, segnato da tensioni e da richieste di liberazione degli ostaggi e dall’esclusione di Hamas da qualsiasi governo palestinese, come emerso nelle recenti discussioni diplomatiche.
La posizione di Macron si pone in continuità con la sua politica estera e con il ruolo della Francia come mediatore nei conflitti internazionali, mentre il mondo osserva con attenzione gli sviluppi delle iniziative diplomatiche per la pace.






