Parigi, 11 agosto 2025 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha duramente criticato la decisione del governo israeliano di ampliare le operazioni militari nella Striscia di Gaza, definendola un “disastro senza precedenti” e una pericolosa fuga in avanti che rischia di prolungare una guerra permanente.
L’accusa di Macron al piano israeliano
Nel corso di una dichiarazione ufficiale trasmessa dall’Eliseo, Macron ha denunciato con forza il piano di Israele, sottolineando come le prime vittime di questa strategia siano inevitabilmente gli ostaggi israeliani e le popolazioni civili di Gaza. Il presidente francese ha ribadito la necessità di porre fine immediatamente al conflitto attraverso una tregua permanente, invitando tutte le parti coinvolte a cessare le ostilità.
Macron ha inoltre chiarito che la Francia intende giocare un ruolo attivo per garantire la sicurezza di Israele, la liberazione degli ostaggi e la ripresa degli aiuti umanitari, sostenendo nel contempo le popolazioni palestinesi colpite dalla crisi. La proposta francese prevede la creazione di una missione di stabilizzazione sotto mandato Onu che possa mettere in sicurezza la Striscia di Gaza, proteggere i civili e promuovere una governance palestinese in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e di procedere al disarmo e alla smilitarizzazione di Hamas.
La proposta di una coalizione internazionale
Il capo dello Stato ha ribadito che la soluzione non può essere una nuova operazione militare israeliana, ma piuttosto la costituzione di una coalizione internazionale sotto mandato Onu con l’obiettivo di combattere il terrorismo, stabilizzare Gaza e sostenere le comunità locali. Macron ha ricordato che questa linea è stata proposta insieme ai partner internazionali durante la conferenza di luglio a New York, con il sostegno dell’Arabia Saudita, e ha ricevuto un appello unanime al disarmo di Hamas e alla liberazione degli ostaggi da parte degli attori regionali.
Il presidente francese ha quindi invitato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu a lavorare senza indugio per definire il mandato della missione, sottolineando che questa rappresenta l’unica via credibile per uscire da una situazione inaccettabile per le famiglie degli ostaggi e per gli abitanti di Gaza, e per avviare un processo di pace e sicurezza duratura.
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