Parigi, 12 settembre 2025 – Un passo storico verso la pace in Medio Oriente è stato compiuto oggi grazie all’impulso congiunto della Francia e dell’Arabia Saudita. Nel corso della conferenza delle Nazioni Unite a New York, ben 142 Paesi hanno adottato la Dichiarazione di New York sull’attuazione della soluzione a due Stati, un’iniziativa che rappresenta un cammino definito e irreversibile per il raggiungimento della pace tra Israele e Palestina.
Macron: “Due popoli, due Stati, un futuro possibile”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato su X l’esito della conferenza, sottolineando che insieme ai partner internazionali sta tracciando un percorso senza ritorno verso la convivenza pacifica in Medio Oriente. “Un altro avvenire è possibile. Due popoli, due Stati: Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e in sicurezza. Attuarlo spetta a noi!” ha scritto il capo di Stato francese, che ha annunciato la presenza di Francia, Arabia Saudita e partner alla prossima conferenza dedicata alla soluzione a due Stati.
Questa dichiarazione si inserisce in una più ampia strategia diplomatica che vede la Francia impegnata anche nel riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina previsto per settembre 2025, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il ministro francese degli Esteri, Jean-Noël Barrot, ha evidenziato come questo riconoscimento sia parte di un processo globale che punta alla normalizzazione dei rapporti con Israele, alla riforma della governance palestinese e all’esclusione di Hamas, garantendo al contempo la sicurezza collettiva nella regione.
Today, under the leadership of France and Saudi Arabia, 142 countries have adopted the New York Declaration on the implementation of the Two-State Solution.
Together, we are charting an irreversible path towards peace in the Middle East.… pic.twitter.com/74c5CrMKW1
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) September 12, 2025
Scenari internazionali e contrasto alle tensioni
La conferenza con Macron protagonista ha avuto luogo in un contesto internazionale segnato da tensioni e conflitti, come testimoniano gli sforzi diplomatici che coinvolgono anche altri attori. Ad esempio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita a diverse capitali europee, ribadisce l’importanza di un sostegno militare per giungere a una pace duratura in Ucraina, mentre la Svizzera ha chiesto azioni concrete per garantire un cessate il fuoco immediato e duraturo e il rispetto del diritto internazionale umanitario a Gaza.
Nel frattempo, la decisione dell’Australia di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese ha provocato una crisi diplomatica senza precedenti con Israele, che ha definito questa scelta come un tradimento. Il premier australiano Anthony Albanese ha difeso la posizione del suo governo, sottolineando che una soluzione a due Stati rimane “l’unica via realistica per spezzare il ciclo di violenza” nella regione.
Questi sviluppi evidenziano quanto la questione mediorientale resti al centro dell’agenda internazionale, con la Francia in prima linea nel promuovere un processo di pace che parte da una dichiarazione condivisa e punta a un futuro di convivenza pacifica tra due Stati sovrani.






