Ucraina: la lotta alla corruzione resta un punto imprescindibile per l’adesione all’Unione Europea, un principio ribadito con fermezza da un portavoce della Commissione europea nel corso del briefing quotidiano con la stampa. L’attenzione è puntata in particolare sull’Ucraina, Paese candidato all’adesione, che secondo Bruxelles deve rispettare rigorosamente il principio di tolleranza zero verso ogni forma di corruzione.
L’impegno dell’Ucraina nella lotta alla corruzione
Paula Pinho, portavoce dell’esecutivo Ue, ha sottolineato come le autorità ucraine stiano dimostrando impegno concreto nella lotta alla corruzione. “Abbiamo visto che il presidente Volodymyr Zelensky ha già adottato provvedimenti importanti, specialmente riguardo a due ministri e a un imprenditore. Questo indica chiaramente che la questione viene presa sul serio”, ha dichiarato Pinho. Le indagini in corso testimoniano che le entità responsabili stanno svolgendo il loro lavoro in maniera attiva e trasparente, ha aggiunto la portavoce, evidenziando un monitoraggio costante da parte dell’Ue.
Volodymyr Zelensky e le riforme anti-corruzione
Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina dal 2019 e figura di spicco nella politica europea, ha focalizzato la sua azione di governo sulla digitalizzazione dell’amministrazione e sulla riduzione dell’influenza degli oligarchi, in un contesto di forte impegno anti-corruzione. La sua presidenza è caratterizzata da una strategia comunicativa innovativa e da una posizione europeista netta che si riflette anche nelle riforme adottate per garantire trasparenza e legalità. Le misure contro la corruzione, attuate anche a livello ministeriale, sono parte integrante del percorso di avvicinamento di Kiev all’Unione Europea, che continua a seguire con attenzione i passi concreti compiuti dal governo ucraino.
L’Unione Europea conferma così la sua politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione e richiama l’Ucraina al rispetto rigoroso di questo principio fondamentale per l’integrazione europea.






